I Magnifici Sette quest’anno sono un po’ meno magnifici, sorpassati alla grande dalle performance di altri mercati, mentre a infastidire i giganti finora incontrastati è arrivato il topolino della cinese DeepSeek. Gli addetti ai lavori sono convinti che molto del futuro di questo drappello di azioni, piccolo ma che capitalizza ancora la spettacolare cifra di 16 trilioni di dollari, sia nelle mani di Nvidia, che pubblicherà la quarta trimestrale, terminata il 31 gennaio, il prossimo 26 febbraio, a mercato chiuso: i conti, ma soprattutto l’outlook, saranno un importantissimo banco di prova per tutti i Magnifici 7.
Il sorpasso delle Borse europee e di Wall Street
Microsoft, Nvidia, Tesla, Meta Platforms, Apple, Alphabet e Amazon, i sette cavalieri che hanno cavalcato i listini statunitensi con rialzo a tre cifre negli ultimi anni stanno ora mordendo il freno. Bloomberg ha messo a punto un indice apposito per evidenziare la loro performance e risulta che da inizio anno abbia visto un rialzo dell’1%: un aumento tutto sommato molto contenuto dopo che ci eravamo abituati a balzi stellari e sbiadito in confronto alle ottime performance delle borse europee e della stessa Wall Street.
In questo inizio del 2025 ci sono infatti almeno sette borse importanti che hanno accumulato un guadagno superiore al +10%. Cinque sono in Europa (Francia, Germania, Italia, Spagna, Svizzera), una è in Sud America (Brasile), una in Asia (Hong Kong).
Non solo. Anche se messo a confronto con i risultati dei principali indici di Wall Street, il MF7 Index risulta perdente. Dow Jones, S&P500 e Nasdaq hanno registrato performance quadruple. A livello settoriale, altri comparti di Wall Street sono riusciti ad attirare maggiore interesse per motivazioni diverse, per esempio le Banche Usa, salite del +10% da inizio 2025 a valle di uno scenario sui tassi più resiliente del previsto.
DeepSeek, il sassolino nel maxi ingranaggio dei tech Usa
Gli analisti si interrogano su quali sono state le cause del nuovo movimento. Certamente a mettere un sassolino nel grande ingranaggio dei big della tecnologia Usa è stata l’irruzione improvvisa nel mondo dell‘Intelligenza Artificiale della startup cinese Deepseek che ha proposto prodotti con le stesse capacità, ma a costi decisamente più bassi. Ciò ha iniziato a sollevare dubbi sulla sostenibilità del trend di crescita dei profitti dei big tech statunitensi in questo business.
Ma proprio l’intelligenza artificiale made in China a basso costo, ha anche spostato gli investitori del settore nell’ultimo mese che hanno fatto i bagagli, sono usciti dal mercato Usa e hanno preso posizione in quello asiatico. L’indice Hang Seng di Honk Kong ha continuato a salire in queste settimane, accomulando un rialzo del 14,3% da inizio anno, trainato dal sue settore tecnologico e dalle sue stelle: Alibaba e Xiaomi cresciuti in borsa rispettivamente del +50% e +37%. Inoltre gli analisti osservano che gli effetti della guerra commerciale scatenata da Trump, già ampiamente scontati nei prezzi dei titoli tech dei mercati al di fuori di Wall Street, forse non sono ancora del tutto assorbiti dai MF7.
Il futuro del tech Usa nelle mani di Nvidia: il 26 febbraio l’outlook
Gli occhi di tutti i protagonisti del tech Usa sono puntati ora su Nvidia che potrebbe essere la cartina al tornasole per l’intero settore: pubblicherà la quarta trimestrale (terminata il 31 gennaio) il prossimo 26 febbraio, a mercato chiuso. I conti, ma soprattutto l’outlook, del protagonista assoluto della rivoluzione dell’intelligenza artificiale saranno un importantissimo banco di prova per tutti i Sette. Gli investitori cercheranno di capire se Nvidia sarà in grado di mantenere la sua straordinaria traiettoria di crescita in mezzo alla emergente concorrenza di DeepSeek e alle dinamiche del mercato.
Nonostante le crescenti incertezze, finora le principali aziende tecnologiche hanno raddoppiato i loro investimenti in AI. Meta Platforms, Alphabet e Amazon hanno annunciato programmi di spesa in conto capitale da record per il 2025. Meta pianifica di spendere fino a 65 miliardi di dollari in infrastrutture AI (da 39,2 miliardi dell’anno scorso), Alphabet ne prevede 75 miliardi. Amazon intende superare i 100 miliardi. Le performance finanziarie di Nvidia sono state finora impressionanti. I suoi risultati trimestrali più recenti hanno evidenziato l‘enorme domanda di soluzioni di elaborazione dell’Intelligenza Artificiale. Nel terzo trimestre fiscale Nvidia ha registrato un fatturato record di 30,8 miliardi nel settore dei data center, +112% anno su anno. I ricavi totali hanno raggiunto il massimo storico di 35,1 miliardi, +93,6% rispetto all’anno precedente, mentre l’utile netto è cresciuto del 108,9% a 19,3 miliardi.
Ora per Nvidia il consenso degli analisti raccolto da Bloomberg si attende profitti netti per 38,1 miliardi di dollari, in crescita del +9% rispetto al terzo trimestre e del +72% rispetto a un anno prima. L’EPS è indicato a 0,79 dollari, in aumento del 61,2% anno su anno. Il catalizzatore principale che guida le prospettive di Nvidia continua a essere la domanda senza precedenti di infrastrutture di elaborazione AI. Bank of America prevede che Nvidia batterà di poco le aspettative di utile sul quarto trimestre e che i venti contrari a breve termine potrebbero pesare sulle sue prospettive per il primo trimestre in corso.
Riuscirà l’ultima uscita Blackwell a catalizzare la domanda di AI?
L’ultima architettura Blackwell dell’azienda, uscita alla fine del 2024, in particolare il cosiddetto sistema GB200 NVL72, offre capacità di prestazioni 30 volte più veloci rispetto alle generazioni precedenti per le attività di inferenza AI, posizionando Nvidia al top per mantenere la sua leadership di mercato. La posizione dominante dell’azienda nel mercato delle GPU per data center, dove ha conquistato una sorprendente quota di mercato del 98% nel 2023, fornisce una solida base per una crescita continua. La GPU H100 è stata il chip per data center AI più richiesto a livello globale nel 2023, in seguito sostituita dall’H200 e ora dall’intera nuova generazione di GPU basate sull’architettura Blackwell di Nvidia. Recentemente il Ceo di Nvidia, Jensen Huang, ha parlato di una domanda “folle” in seguito all’uscita di Blackwell, il che suggerisce una buona accoglienza del mercato.