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Big Tech: 57 miliardi di utili in 3, ma Wall Street aspetta la Fed

FIRSTonline

Tra aprile e giugno Apple, Alphabet e Microsoft, cioè i tre Big Usa che ieri hanno comunicato i dati del trimestre, hanno accumulato profitti per 57 miliardi di dollari, ovvero 5 miliardi tondi per settimana, il doppio di un anno fa e il 30 % in più delle stime. Una performance stellare cui è corrisposto un calo nel dopo Borsa, dopo la comunicazione dei risultati: la Mela, che ha fatto registrare il miglior trimestre di sempre (21,7 miliardi di profitti) perde l’1,5%, fa peggio Alphabet (-1,6%), la holding madre di Google (18,52 miliardi di guadagni). Microsoft -0,83% nonostante utili in crescita del 47%.

MAESTRI (APPLE) CAUTO SUI PROSSIMI TRIMESTRI

Perché tanta freddezza? Forse le Borse sono persuase che il meglio è dietro le spalle. Lo stesso cfo di Apple, Luca Maestri, ammonisce che i prossimi trimestri potrebbero non essere altrettanto buoni. E crescerà la richiesta di un Antitrust più forte e severo di fronte a tanta potenza di fuoco. I Big hanno anche pagato la cautela del mercato in attesa della conferenza stampa di Jay Powell a chiusura del vertice della Fed. E, più ancora, la crisi del mercato cinese.

IL CROLLO DI BORSA ORA SPAVENTA ANCHE IL PARTITO

Il collasso del mercato azionario comincia a preoccupare anche le autorità di Pechino. Un editoriale del Securities Times, giornale finanziario controllato dal partito, ammonisce che “non è il caso di perdere la testa perché il mercato è solido”. Ma le forti vendite sul tech e i titoli delle scuole hanno provocato tensioni sui bond e sul cambio dello yuan.

Stamane la borsa di Shanghai, in recupero, ha chiuso sulla partita. Hong Kong, la più bersagliata ne giorni scorsi, cede lo 0,2%.

Deboli le altre piazze asiatiche: il Nikkei perde l1,4%, il Kospi di Seul -0,5%, BSE Sensex di Mumbai -0,5%. In Asia la situazione sanitaria non concede spazio all’ottimismo. La Corea del Sud e la Thailandia hanno annunciato contagi giornalieri record per la giornata di ieri. Le autorità di Sidney hanno avvisato che il lockdown, in corso da un mese, durerà almeno un altro mese.

FUTURES DI WALL STREET IN CALO, TESLA GIÙ

I future di Wall Street sono in lieve calo: ieri lS&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,5%, il Nasdaq dell1,2%, il Dow Jones dello 0,2%.

Sono scese soprattutto le società dei viaggi, degli spostamenti, dell’intrattenimento di massa, come quelle dei casinò e delle crociere. In calo anche Tesla (-2%).

Il rendimento del Treasury Note a dieci anni è sceso a 1,24%, anche per effetto del successo dell’asta da 61 miliardi di dollari di titoli a cinque anni.

L’oro stamattina è a 1.805 dollari.

IL MAL DI CINA STIMOLA LA CORSA AL BUND

Listini europei in rosso attendendo il responso della Fed. A scanso di brutte sorprese i mercati hanno scelto la via della prudenza, rifugiandosi sotto lo scudo dei Bund. Pesa anche il malessere dei mercati cinesi, vittime della stretta di Xi Jingping deciso a punire le società del Drago che hanno scelto Wall Street.

MILANO -0,8%, L’FMI ALZA LE STIME SULL’ITALIA

Chiude in rosso anche Milano (-0,83%) che interrompe una striscia di cinque sedute positive. L’indice si ferma comunque sopra i 25 mila punti (25.086).

Nell’aggiornamento al World economic outlook, l’Fmi ha rivisto al rialzo le stime per il Pil italiano nel 2021 portandole a +4,9% dal +4,3% ipotizzato a giugno. Analoga revisione anche per il Pil del 2022, salito a +4,2% dal precedente +4%.

Ma il miglioramento per l’Italia viene stimato anche sul fronte dei conti pubblici, con le previsioni per il rapporto deficit/Pil di quest’anno passato a 11,1% da 11,8% di giugno e quello debito/Pil sceso a 157,8% da 159,9%.

PARIGI IN ROSSO, MA VOLANO GLI UTILI DI KERING (GUCCI)

In rosso anche Parigi (-0,71%) dopo una riunione contrastata.

Chiude negativa LVMH (-0,56%) dopo una seduta all’insegna del rialzo (+2,2%). Molto positivi gli analisti: Invest Securities sottolinea il “timing perfetto” dell’acquisizione di Tiffany alla vigilia del boom del mercato americano.

A borsa chiusa sono arrivati i dati di Kering. Le vendite sono quasi raddoppiate nel secondo trimestre, guidate da una decisa accelerazione del marchio Gucci. I ricavi comparabili sono aumentati del 95% a 4,16 miliardi nei tre mesi a fine giugno rispetto a un anno fa e sono risultati superiori dell’11% ai livelli pre-pandemia del 2019. La crescita è stata guidata dal Nord America, dove le vendite retail sono aumentate di oltre il 260%, e dall’Asia. Gucci, che rappresenta più della metà dei ricavi del gruppo e il 76% dell’utile operativo, ha visto un aumento delle vendite dell’86% nel periodo.

Avanzano dopo i conti Michelin +1,4% e Dassault Systèmes.

In ribasso Francoforte (-0,64%) e Londra (-0,42%). Sotto anche Madrid (-0,87%) e Amsterdam (-1,05%).

TONFO DI RECKITT, TENCENT STENDE PROSUS

Reckitt, il produttore britannico del Lysol, perde quasi il 9% dopo aver annunciato un warning sui margini dovuto all’aumento dei costi e aver registrato una crescita deludente delle vendite nel secondo trimestre.

L’olandese Prosus, proprietaria di una quota nella cinese Tencent, scivola dell’8% ai minimi da maggio 2020.

SPREAD A 106, AL VIA L’ASTA BOT A SEI MESI

Riparte la corsa all’acquisto della “carta” tedesca considerata un porto sicuro. Bund decennale a -0,44%, sui minimi da febbraio, da -0,41%.

Il Btp tratta a 0,61%, sui minimi da marzo. Lo spread è a quota 106,4 punti.

All’asta del Btp short il Tesoro ha assegnato l’importo massimo offerto con rendimenti in rialzo. Oggi sarà la volta del Bot a 6 mesi (7 miliardi l’offerta).

In questo caso i rendimenti sono visti in ulteriore calo rispetto al collocamento di giugno, quando è stato toccato il minimo storico: sul grey market il titolo quotava ieri a -0,55%.

UN BRINDISI PER CAMPARI SUPERSTAR: UTILE +101,9%

Piazza Affari, pur in calo, ha trovato il modo per dedicare un brindisi a Campari, volata su del 5%, ai massimi di sempre dopo i conti di uno spumeggiante primo semestre chiuso con ricavi per 1,08 miliardi di euro, in crescita del 37,1% sull’analogo periodo del 2020 e del 22,3% rispetto al 2019, prima della pandemia. In rialzo dell’88,7% l’utile operativo (Ebit) rettificato, mentre l’utile netto è salito del 101,9% a 156,8 milioni. In calo a 1,06 miliardi l’indebitamento finanziario netto.

Effetto trimestrale anche per Italgas (+0,45%). Gli analisti di Banca Intesa sottolineano che “si tratta di un set di risultati solidi e di poco sopra le attese per l’utile netto e il debito”.

TIM: RICAVI E MARGINI IN CALO NEL SEMESTRE

A Borsa chiusa sono arrivati i conti di Tim (-1,2%). Il gruppo delle telecomunicazioni termina la prima metà dell’anno con ricavi solo in lieve calo e margini ancora più sotto pressione per la maggior competizione e per i costi legati agli investimenti per il lancio dell’alleanza con Dazn, A fine giugno, il fatturato del gruppo cala a 7,56 miliardi (-2,5%) e il mol scende a 2,77 miliardi (-18% per il deconsolidamento di Inwit). I ricavi da servizi della telefonia fissa domestica, che sono il cuore dell’azienda, calano a 4,29 miliardi (-1,4%). In compenso torna a crescere Tim Brasil, che ormai pesa per oltre un quinto dei ricavi.

RCS, MICCICHÈ LASCIA IL CDA. CAIRO NEL MIRINO DI INTESA

Acque agitate in Rcs Mediagroup (-1,36%), dove Gaetano Miccichè lascia il consiglio di amministrazione. Il presidente della divisione Imi-Cib di Intesa Sanpaolo si è dimesso ieri dal suo ruolo di consigliere, spiega un comunicato della società, “in ragione dei propri attuali impegni e di quelli che prevede di assumere anche nel prossimo periodo”. Il passo indietro del banchiere che ha assistito per anni Cairo, presidente, amministratore delegato e primo azionista di Rcs, arriva però due giorni prima della riunione del consiglio di venerdì 30 luglio. la prima dopo il lodo arbitrale che ha rigettato le richieste di risarcimento avanzate da Rcs nei confronti del fondo Usa Blackstone per la vicenda che riguarda la vendita dell’immobile di via Solferino a Milano. Miccichè era da mesi tra i più critici nel cda Rcs, insieme all’ad di Pirelli Marco Tronchetti Provera, sia sulla scelta di fare causa a Blackstone, sia su quella di non procedere a nessun accantonamento in bilancio.

IN FRENATA LE BANCHE, RIORNO AMARO PER CARIGE

Colpite dalla lettera le banche. Fra le peggiori le Big Unicredit e Intesa Sanpaolo, in calo rispettivamente del 2,5% e dell’1,6%. Giù anche Bper, in ribasso dell’1,4%.

Carige -57.88% a 0,6318 euro. Non si sono in pratica registrati scambi nel primo giorno di contrattazione dopo la sospensione dal 2 gennaio 2019 a seguito del commissariamento della Bce concluso tredici mesi dopo con il salvataggio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi (Fitd).

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Giù anche Nexi (-1,8%) in scia ai pessimi risultati della concorrente francese Worldwide (-8,5%).

GIÙ I PETROLIFERI, SOFFRE STM

Forti vendite anche sui petroliferi: Eni -1,1%, Tenaris -1,5%, Saipem -0,7%.

Soffre Stm (-2,44%), tiene Diasorin dopo l’avvio della copertura da parte di Morgan Stanley con “equal weight” e prezzo obiettivo a 167 euro.

CORRONO PININFARINA E BIESSE, SOMEC F SHOPPING

Fuori dal paniere principale forte rialzo per Pininfarina, in crescita del 6%. Tra le mid cap svetta Biesse (+5,34%).

Bene all’Aim Somec (+3,03%): l’azienda ha siglato un accordo per l’acquisizione del 60% di Bluesteel, player europeo nei sistemi ingegnerizzati di facciate e serramenti.

Da segnalare che Ulisse Biomed, healthcare biotech company italiana attiva nei settori della diagnostica, teranostica e nel campo terapeutico, ha ricevuto ordini per un valore superiore rispetto a quello dell’offerta avviata in fase di Ipo. La società ha quindi deciso di chiudere l’offerta oggi in via anticipata. Il debutto sul listino è previsto per il 6 agosto.

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