Genomica e Bioinformatics, Big Data, Smart Cities & Società, Medicina Personalizzata, Machine Learning e Deep Learning: sono alcuni degli ambiti di insegnamento del secondo anno della scuola di dottorato in Data Science and Computation, il cui bando è appena stato pubblicato, attivata dal neonato Consorzio fondato da Alma Mater di Bologna, Politecnico di Milano e Fondazione Golinelli di Bologna. Tre diverse istituzioni che così confermano il loro interesse per un progetto a livello nazionale strategico e di lungo respiro: quello di essere punto di riferimento in Italia per la ricerca nel campo di Big Data e Data Science.
Se il primo anno, nel 2017, sono state assegnate 14 borse di studio ad altrettanti ricercatori che hanno già iniziato il loro percorso quadriennale, sono 16 le borse disponibili quest’anno: 3 a tema libero e le restanti vincolate in diversi ambiti di ricerca, tra cui: Genomica e Bioinformatics, Medicina Personalizzata, Industria 4.0, Machine Learning e Deep Learning, Fisica computazionale e altri. Dopo le selezioni dei candidati che si terranno fino a luglio, il corso quadriennale comincerà in autunno.
Oltre ai fondatori del Consorzio, aderiscono e sostengono il progetto anche l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e l’Istituto Italiano di Tecnologia – IIT. Anche questa seconda edizione è sostenuta da alcune imprese private interessate ad aderire all’iniziativa: in particolare, quest’anno, affiancheranno la scuola, ciascuno per una borsa di ricerca, CRIF, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e commerciali, e YOOX NET-A-PORTER GROUP, leader globale nel luxury fashion online. Si aggiungono a CINECA, al Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (CRO) e ALFASIGMA S.p.A. che avevano aderito già nel 2017.
Il collegio dei docenti raggiungerà le 22 unità e sarà creato uno Steering commitee dei fondatori con sede a Opificio Golinelli di Bologna.
Pier Francesco Ubertini, rettore Alma Mater Studiorum di Bologna
“Il tema dei big data ha assunto negli ultimi anni un ruolo di primo piano. La necessità di interpretare una grande mole di dati e di comprendere l’impatto di fenomeni complessi è diventata un’esigenza che travalica i confini del digitale per abbracciare numerosi ambiti del sapere. Da questo scenario innovativo, lo scorso anno, è nato il dottorato in Data Science and Computation: un programma di avanguardia che mira a diventare un punto di riferimento in Italia. Nato grazie alla collaborazione tra centri accademici e imprese leader del settore, il percorso punta a formare esperti in grado di svolgere attività di ricerca universitaria e industriale a un livello qualitativo che astragga dalle singole componenti accademico-scientifiche”.
Ferruccio Resta, rettore Politecnico di Milano
“Il Politecnico di Milano crede in questa iniziativa per almeno due buone ragioni. In primo luogo, riteniamo che sia fondamentale investire nell’alta formazione, e in particolare nel Dottorato di Ricerca, in risposta al desiderio di innovazione delle imprese e del Paese. Ce lo insegna l’Europa, dove questo titolo di studio è sempre più rispondente ai bisogni del tessuto produttivo. Ce lo dicono i nostri studenti, per oltre la metà fuori dalle mura accademiche una volta divenuti Dottori di Ricerca. Riteniamo poi che le grandi sfide si vincano uniti. Per questa ragione un progetto come la Scuola di Dottorato in Data Science and Computation, che vede la partecipazione della ricerca così come dell’industria, che investe su temi di punta, che allarga il suo partenariato e che ragiona secondo una logica inclusiva e non competitiva, sia la via giusta da intraprendere per il futuro di un sistema che sa fare rete”.
Andrea Zanotti, presidente Fondazione Golinelli
“E’ motivo di grande soddisfazione registrare una convergenza e un’unità di intenti così forte tra realtà accademiche e imprese per dar corpo a una Scuola di dottorato. Il tema, Data Science, è centrale e strategico: ma certo è anche che il ruolo di innesco e insieme di enzima svolto da Fondazione Golinelli ha avuto ed ha, in questa vicenda, una funzione decisiva. C’è infatti bisogno di far lavorare insieme le forze migliori del nostro sistema: fondando e condividendo visioni di futuro originali e coraggiose. E c’è, soprattutto, bisogno di qualcuno che si assuma l’iniziativa e la responsabilità. Confidiamo che anche il comparto di big data relativo alla meteorologia – che a Bologna dovrebbe trovare il suo punto europeo di gravitazione, come da tempo annunciato, possa arricchire lo spettro di una ricerca votato a essere il cuore pulsante di un sapere che è già al tempo stesso, innovazione e impresa”.
Davide Capuzzo, senior analytics director, CRIF
“CRIF nell’ambito del Data Science si pone da sempre in logica di innovazione e di sperimentazione, pur nel rispetto delle normative attuali e in divenire. In tale ambito CRIF ha trovato nel Consorzio la possibilità di sponsorizzare una ricerca che coniughi metodologie di analisi dati sempre più complesse e performanti, quali machine learning e deep learning, con l’intellegibilità del dato da parte dell’end user. Riteniamo che il raggiungimento di questo risultato passi necessariamente da un processo di studio di ampio respiro, quale un dottorato, e possa avere ricadute importanti nell’ambito dei processi decisionali data driven”.