In questo contesto la Galleria Carlo Orsi (da noi già precedentemente intervistato) presenta un’accurata selezione di capolavori, tra cui un’intrigante tavola risalente al XVI secolo – al momento di autore ignoto – rappresentante “Le Tentazioni di Sant’Antonio” e un rarissimo olio su tavola di Giorgio Gandini Del Grano – l’allievo di Correggio che era stato incaricato di ultimare gli affreschi del maestro nel duomo di Parma dopo la morte del pittore – raffigurante “L’allegoria della città di Parma presentata alla Vergine”.
Inoltre anche uno dei grandi capolavori del pittore piacentino Gaspare Landi, il cui soggetto, “Antioco e Stratonice”, si ispira alle Vite Parallele di Plutarco.
“Le Tentazioni di Sant’Antonio” alla Biennale Internazionale dell’antiquariato di Firenze
La tavola raffigurante “Le Tentazioni di Sant’Antonio” rappresenta il santo eremita in levitazione, assalito da nove demoni dalle forme orribilmente ibridate.
Una versione analoga del soggetto, riferita alla mano di Michelangelo Buonarroti, è attualmente conservata ed esposta al Kimbell Museum di Fort Worth (TX). Questa, insieme con la tavola presentata da Orsi attestano il grande successo dell’incisione delle Tentazioni di Martin Schongauer, nonchè la diffusione dell’immaginario bestiale e onirico di marca nordica. Un “Antirinascimento” sviluppatosi sulla scia di Jheronymus Bosch che corre parallelo al Rinascimento di Raffello e Correggio nell’Italia del ‘500, e che a movembre 2022 sarà oggetto di una mostra a Palazzo Reale a Milano curata da Bernard Aikema, Fernando Checa Cremades e Claudio Salsi.
I dipinti di Giorgio Gandini Del Grano e Gaspare Landi
Di estrema rarità è anche il dipinto di Giorgio Gandini Del Grano, realizzato nel 1774 e appartenuta al grande collezionista Giacomo Melzi, i cui tesori sono poi confluiti nella Pinacoteca di Brera. Questa raffigurazione è plausibilmente collegabile ad una vittoria della città di Parma contro l’esercito franco-veneziano avvenuta nel 1521 e ha una provenienza ininterrotta dagli inizi del ‘600 quando è registrata negli inventari di Francesco Baiardi, il committente di Parmigiano, autore a cui la tavola era precedentemente attribuita.
La tela di Gaspare Landi anticipa invece un tema diffuso in epoca romantica, la sindrome del mal d’amore, e costituisce una delle espressioni più alte di exempla virtutis, basata sul motivo platonico della felicità che nasce dall’amore, ma che è anche sorvegliata dalla ragione. La scena coglie infatti il momento in cui il medico Erasistrato, chiamato dal re di Siria Seleuco a curare il figlio malato, scopre la causa della malattia: l’amore di Antioco nei confronti della matrigna e moglie del padre, Stratonice.
Opera in copertina: Particolare di GIORGIO GANDINI DEL GRANO – I Santi Tommaso e Ilario presentano Parma alla Madonna col Bambino, partecipi il Beato Bernardino da Feltre e i Santi Elisabetta, Giovanni Battista, Caterina d’Alessandria, Rocco, Sebastiano e Giuseppe