Ma perchè mondo magico?
Il mondo magico prende ispirazione dall’omonimo libro dell’antropologo napoletano Ernesto de Martino (1908-65), pubblicato subito dopo la seconda guerra mondiale e dedicato allo studio della magia come strumento attraverso il quale varie culture e popolazioni reagiscono a situazioni di crisi e all’incapacità di comprendere e dare forma al mondo.
Nell’ambito del suo progetto, Alemani ha invitato Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey a realizzare per Il mondo
magicotre nuovi progetti, appositamente commissionati e prodotti per il Padiglione, che verranno svelati nel dettaglio soltanto in
occasione dell’apertura del Padiglione durante le giornate inaugurali della Biennale Arte 2017, dal 10 al 12 maggio.
“Il lavoro di Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey propone una rinnovata fiducia nel potere trasformativo
dell’immaginazione – afferma la Curatrice Cecilia Alemani – Questi tre artisti condividono una visione dell’arte come creazione di universi
paralleli in cui si mescolano cosmologie individuali e utopie collettive. Attraverso molteplici riferimenti al magico, al fantastico e al favolistico, Andreotta Calò, Cuoghi e Husni-Bey creano strumenti attraverso cui abitare il mondo in tutta la sua ricchezza e
molteplicità. Nelle loro opere la realtà è reinventata ora con la fantasia e il gioco, ora con la poesia e l’immaginazione: il loro è un racconto intessuto di miti, rituali, credenze e fiabe. In questi riferimenti i tre artisti invitati cercano non una via di fuga nelle profondità dell’irrazionale, ma un mezzo cognitivo con cui affrontare e ricostruire la realtà.”
La scelta di invitare un numero ridotto di artisti rispetto al passato, risponde all’esigenza di allineare il Padiglione Italia agli altri padiglioni nazionali presenti in Biennale, con l’obiettivo non tanto di organizzare una panoramica esaustiva su tutta l’arte
italiana, quanto piuttosto di dare agli artisti selezionati spazio, tempo e risorse per presentare un grande progetto ambizioso, che
costituisca un’occasione imperdibile nella loro carriera e che possa offrire al pubblico un’opportunità di immergersi nel loro mondo.
“Il progetto che rappresenta quest’anno il Padiglione risponde pienamente al tema proposto da Christine Macel, che ha definito VIVA ARTE VIVA una Biennale con gli artisti, degli artisti e per gli artisti – commenta Federica Galloni, Direttore Generale Arte e
Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT e Commissario del Padiglione Italia – Il mondo magico propone un ritorno all’individuo, all’immaginario e al fantastico quali strumenti per abitare il mondo in tutta la sua ricchezza e molteplicità. Allo stesso
modo gli artisti voluti dalla curatrice svolgono la loro ricerca nella sfera del magico e dell’immaginazione, seppur giungendo a risultati
artistici profondamente diversi sia nel contenuto sia nella forma.”
Il progetto Il mondo magico di Cecilia Alemani (nella foto) si dimostra in perfetta sintonia con l’impianto costruito da Christine Macel per la 57.
Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia: VIVA ARTE VIVA si ispira a un’idea di umanesimo che celebra la capacità
dell’uomo, attraverso l’arte, di non essere dominato dalle forze che governano quanto accade nel mondo, forze che se lasciate sole possono grandemente condizionare in senso riduttivo la dimensione umana.
“Questa volta il Padiglione Italia è affidato a una curatrice alla quale è noto l’evolversi dell’arte nelle varie parti del mondo, e
quindi in grado di selezionare, col necessario coraggio, opere e artisti, e di rendere così al pubblico il servizio più utile che un’esposizione come la Biennale può fare al visitatore”, sottolinea Paolo Baratta, Presidente della Biennale di Venezia.
Nell’ambito della mostra Il mondo magico verrà realizzato un programma di attività educative rivolto agli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane, promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT, che si articolerà in un ciclo di appuntamenti curati da Cecilia Alemani e Marta Papini.