Joe Biden e Benjamin Netanyahu hanno avuto un colloquio sull’accordo per gli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca. L’ufficio del primo ministro israeliano conferma in una nota che Netanyahu ha parlato al telefono con il presidente americano Biden dei progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato dato alla delegazione negoziale a Doha, al fine di promuovere la liberazione dei rapiti. Il primo ministro ha espresso il suo ringraziamento al presidente Biden e al presidente eletto Donald Trump per la cooperazione.
Biden-Netanyahu, la telefonata su ostaggi e negoziati
I due leader hanno discusso dei negoziati in corso a Doha per un accordo sugli ostaggi e delle circostanze regionali radicalmente cambiate in seguito all’accordo di cessate il fuoco in Libano, alla caduta del regime di Assad in Siria e all’indebolimento del potere dell’Iran nella regione. Netanyahu ha ringraziato Biden per il suo sostegno straordinario e permanente da parte degli Stati Uniti alla sicurezza e alla difesa nazionale di Israele.
Israele-Hamas: a che punto sono i negoziati?
D’altronde, le dichiarazioni che rimbalzano tra Washington, Gerusalemme e Doha sembrano mostrare che questa potrebbe essere la volta buona per raggiungere un accordo sul rilascio degli ostaggi da 15 mesi prigionieri di Hamas a Gaza e un cessate il fuoco nella Striscia. Il consigliere per la Sicurezza nazionale uscente Jake Sullivan ha commentato gli sviluppi dei negoziati e, pur riconoscendo che “non si possono fare previsioni”, ha affermato che “si è molto vicini a un’intesa, anche se ci sono ancora cose che devono essere risolte”. Poi ha aggiunto che c’è “la volontà di raggiungere un accordo prima del 20 gennaio“, data dell’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca.
Mike Waltz, che prenderà il posto di Sullivan, parlando con l’Abc ha dichiarato che “Hamas non ha altra scelta se non quella di stipulare un qualche tipo di accordo”. “Facciamo un cessate il fuoco, lasciamo che i nostri ostaggi vengano liberati. Voglio vederli camminare su una pista prima dell’insediamento (di Trump)”, ha affermato, chiarendo che “le condizioni per Gaza peggioreranno se si aspetterà che il nuovo presidente prenda possesso dello studio ovale”.
Israele-Hamas: 3 mila detenuti per 33 ostaggi?
A far capire lo stato di avanzamento dei colloqui intanto è arrivata anche una rara dichiarazione di Kadora Fares, capo del Comitato per i detenuti palestinesi, responsabile della questione dei terroristi detenuti nelle carceri israeliane. Intervistato dall’agenzia di stampa palestinese Maan, Fares ha spiegato che Israele rilascerà più di 3.000 detenuti palestinesi, tra questi anche 200 condannati all’ergastolo, e altri mille di cui fanno parte minorenni, donne e prigionieri malati. In cambio – ha riferito una fonte politica di alto livello a Ynet – Hamas deve rilasciare 33 ostaggi israeliani e stranieri vivi.