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Biden blocca l’acquisizione di Us Steel da parte di Nippon Steel: sicurezza nazionale a rischio

Imagoeconomica

Dopo settimane di speculazioni, il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha deciso di bloccare l’acquisizione da quasi 15 miliardi di dollari di Us Steel da parte del colosso giapponese Nippon Steel, citando motivazioni di sicurezza nazionale. L’ordine esecutivo emesso impone alle due aziende di abbandonare l’accordo entro 30 giorni, fermando un’operazione che avrebbe creato il terzo gruppo mondiale nel settore dell’acciaio, dietro il cinese Baowu Steel Group e il lussemburghese ArcelorMittal.

La decisione si allinea con le posizioni del presidente eletto Donald Trump, che aveva già espresso l’intenzione di opporsi a tale acquisizione una volta insediato alla Casa Bianca.

“Una forte industria siderurgica di proprietà e gestione nazionale è una priorità essenziale per la sicurezza nazionale e fondamentale per catene di approvvigionamento resilienti,” ha dichiarato Biden. “L’acciaio alimenta la nostra infrastruttura, l’industria automobilistica e la base industriale della difesa. Senza la produzione nazionale, la nostra nazione è meno forte e meno sicura”.

No alla fusione Us-Nippon: ecco perché

La decisione di Biden arriva dopo che il Comitato per gli Investimenti Esteri negli Stati Uniti (Cfius), incaricato di valutare i rischi per la sicurezza nazionale, non è riuscito a raggiungere un consenso sull’impatto della fusione. La preoccupazione principale riguardava il rischio di mettere uno dei principali produttori di acciaio americani sotto controllo straniero, con possibili conseguenze sulle catene di approvvigionamento critiche per settori strategici come il trasporto e l’energia.

“Per troppo tempo, le aziende siderurgiche statunitensi hanno affrontato pratiche commerciali sleali, con acciaio straniero riversato sui mercati globali a prezzi artificialmente bassi,” ha proseguito Biden. “Ho triplicato i dazi sulle importazioni dalla Cina e sostenuto l’apertura di oltre 100 nuovi impianti di acciaio e ferro dal mio insediamento. Oggi, l’industria siderurgica nazionale è la più forte che sia stata da anni”.

Biden ha sottolineato che Us Steel resterà “un’azienda orgogliosamente americana, di proprietà americana, gestita da americani e con lavoratori sindacalizzati americani, i migliori al mondo”.

La decisione riflette una crescente opposizione bipartisan agli investimenti esteri in settori strategici, ma complicherà anche i rapporti con il Giappone, uno degli alleati chiave degli Stati Uniti. Le autorità giapponesi hanno espresso preoccupazioni, avvertendo che la scelta potrebbe danneggiare le relazioni economiche bilaterali. Nippon Steel ha annunciato l’intenzione di contestare il blocco in tribunale, avviando una battaglia legale che potrebbe protrarsi nel tempo.

Un portavoce dell’azienda giapponese ha dichiarato: “La nostra proposta avrebbe rafforzato l’industria siderurgica americana e creato un’alleanza strategica contro la concorrenza cinese.”

Le conseguenze economiche

La decisione di Biden è stata accolta favorevolmente dal sindacato United Steelworkers, che aveva espresso preoccupazioni per la protezione dei posti di lavoro e la trasparenza finanziaria. Nippon Steel aveva promesso investimenti significativi, tra cui 2,7 miliardi di dollari per modernizzare gli impianti di Us Steel a Mon Valley e Gary, e garantito l’assenza di licenziamenti fino al 2026.

Nel mercato, le azioni di Us Steel hanno subito un calo di quasi l’8% nel trading pre-market, scendendo a 30,17 dollari. L’azienda, già alle prese con una domanda di acciaio in calo e costi elevati per il nuovo impianto Big River 2, dovrà ora rivedere le sue strategie di crescita e stabilità finanziaria.

Il futuro incerto di Us Steel

Nonostante il blocco dell’acquisizione, il futuro di Us Steel rimane incerto. L’azienda potrebbe dover cercare un nuovo acquirente o affrontare grossi investimenti per modernizzare i suoi impianti obsoleti. In passato, Cleveland-Cliffs, un concorrente domestico, aveva mostrato interesse, ma ha successivamente cambiato strategia.

Secondo la compagnia americana, la transazione avrebbe creato “un’alleanza nell’acciaio per combattere la minaccia competitiva della Cina”. Il mancato completamento dell’accordo, ora, potrebbe comportare la chiusura di alcuni stabilimenti, a meno che non vengano trovati nuovi fondi per gli investimenti necessari.

Restano grossi dubbi su come Us Steel affronterà le sfide future e se questa mossa si rivelerà lungimirante per l’industria americana.

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