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Bialetti svolta e passa ai cinesi: l’azienda della Moka è stata ceduta a Nuo Capital. Ecco cosa accadrà

Il closing è previsto entro la fine di giugno 2025. Successivamente sarà lanciata l’Opa per il delisting dalla Borsa di Milano. Tutti i dettagli della cessione

Bialetti svolta e passa ai cinesi: l’azienda della Moka è stata ceduta a Nuo Capital. Ecco cosa accadrà

Un altro simbolo del made in Italy, quello con l'”omino con i baffi“, passa di mano. Stavolta a cambiare bandiera è la Bialetti, simbolo italiano del caffè. La lussemburghese Nuo Capital, che fa capo al magnate cinese Stephen Cheng, ha perfezionato la sottoscrizione di un contratto di compravendita per l’acquisto del 78,567% delle azioni di Bialetti. Successivamente sarà lanciata l’Opa per il successivo delisting dalla Borsa di Milano.

Un primo accordo è stato raggiunto da Nuo Capital con Bialetti Investimenti e Bialetti Holding per l’acquisto del 59,002%, per un corrispettivo di 47.334.000. Un secondo contratto di compravendita è stato stipulato con Sculptor Ristretto Investment, per l’acquisto di circa il 19,565% per un corrispettivo complessivo di 5.731.000 euro.

I contratti di compravendita prevedono pertanto che Nuo Octagon, anche tramite altra società direttamente o indirettamente controllata e designata dalla stessa quale acquirente, acquisti dai venditori una partecipazione complessiva del 78,567% del capitale sociale di Bialetti.

Il closing è previsto entro la fine di giugno 2025. Successivamente promuoverà un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle azioni di Bialetti quotate a Piazza Affari, con un corrispettivo non inferiore a 0,467 euro per azione. In seguito alla chiusura dell’Opa, l’acquirente intende perseguire il delisting delle azioni Bialetti.

Bialetti chiude il 2024 con ricavi in crescita (+5,9%) e una perdita netta in miglioramento (-1,11 milioni), ma resta appesantita dal debito. Anche dopo il closing, Egidio Cozzi resterà amministratore delegato in continuità con la precedente gestione.

“Oggi Bialetti è un’azienda più solida, forte di una visione strategica chiara e di un marchio riconosciuto a livello globale – ha detto Cozzi – Questo traguardo è il risultato di un impegno costante, della determinazione del nostro team e della fiducia riposta in noi dagli stakeholder. Con l’ingresso di NUO si apre un nuovo capitolo, ricco di opportunità: continueremo a investire in innovazione, internazionalizzazione e autenticità, mantenendo sempre al centro la passione per il caffè e l’eccellenza del made in Italy”.

La storia della Moka

Nel 1933, Alfonso Bialetti dà vita alla Moka Express: rivoluzionerà il modo di preparare il caffè a casa, accompagnando il risveglio di generazioni di italiani e facendo dell’azienda, grazie anche all’ambizione del figlio Renato, uno dei principali produttori italiani. Il nome deriva dalla città di Mokha nello Yemen, una delle prime e più rinomate aree di produzione del caffè. A rendere iconica la Moka trasformando Bialetti in un brand di successo è anche “l’omino con i baffi” nato dalla matita di Paul Campani, che dopo aver accompagnato generazioni nel “Carosello” oggi è presente su tutti i prodotti dell’azienda.

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