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Bialetti: chi la compra? Trattative esclusive con i cinesi di Nuo Capital. Titolo in rally in vista di cessione quote e delisting

Imagoeconomica

Un pezzo di storia del Made in Italy sta per passare nelle mani cinesi, seppur con la bandiera del Lussemburgo. Bialetti, la celebre azienda fondata nel 1919 a Omegna, è infatti in trattative per essere venduta a Nuo Capital, un fondo lussemburghese controllato da Stephen Cheng, il magnate di Hong Kong della famiglia Pao-Cheng. La notizia ha suscitato un vero e proprio polverone mediatico, alimentato dalla confusione iniziale sulle parti coinvolte: inizialmente si parlava di una corsa all’acquisto che vedeva in lizza anche la famiglia Guerrand Hermès ed Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann. A fare chiarezza, però, è stata la stessa Bialetti, a seguito di una richiesta da parte della Consob, che ha confermato l’esclusiva trattativa con Nuo Capital per la cessione di una partecipazione di maggioranza e conseguente delisting.

Le notizie hanno scatenato un’ondata di acquisti sul titolo, sospeso in apertura per eccesso di rialzo e poi schizzato a +23,55% toccando quota 0,299 euro, livello che non si vedeva da ottobre 2023. A metà pomeriggio, il titolo mantiene un guadagno del 11,16% a 0,27 euro per azione.

Bialetti: trattative solo Nuo Capital, niente Hermès o Elkann

Nel weekend, Il Messaggero aveva riportato che anche la famiglia Hermès e gli Elkann (tramite Exor) erano in corsa per l’acquisto di Bialetti. Tuttavia, la confusione iniziale è stata causata dal riferimento a Nuo, soggetto finanziario distinto da Nuo Capital. Nuo Spa è una joint venture partecipata al 50% da Exor e al 50% dalla World-Wide Investment Company Limited (Wwicl) della famiglia Cheng, con l’obiettivo di investire in eccellenze italiane nel settore dei beni di consumo. Nuo Capital, invece, è Il ramo di investimenti del family office asiatico Wwi, approdato in Italia nel 2016 su iniziativa di Stephen Cheng, investitore di Hong Kong con una forte passione per le eccellenze italiane e l’arte. Cheng è nipote del fondatore di World-Wide Shipping, una delle più grandi compagnie di trasporti marittimi al mondo.

Non solo, in un primo momento si era ipotizzato un possibile ingresso della società Jakyval, appartenente alla famiglia Guerrand Hermès, ipotesi esclusa da Bialetti stessa. Il gruppo delle moka e delle macchine da caffè ha precisato, tramite comunicato, che i negoziati sono “esclusivamente con la società di diritto lussemburghese Nuo Capital per l’acquisto, da parte della stessa e/o di altri investitori o co-investitori e per il tramite di uno o più veicoli societari, di una partecipazione di controllo nel capitale sociale di Bialetti. Questa operazione è volta a realizzare la dismissione Bialetti, già annunciata al mercato nei mesi scorsi e prevista dal nuovo accordo di ristrutturazione, di cui costituisce adempimento conclusivo”. 

La società ha inoltre precisato che tale dismissione non sarà legata a un’operazione di ristrutturazione dell’indebitamento finanziario. Se l’operazione verrà finalizzata, Bialetti utilizzerà parte dei proventi per ridurre il proprio indebitamento, mentre la quota restante sarà rifinanziata. L’acquirente, inoltre, si impegnerà a rafforzare il patrimonio della società.

Dubbi sui numeri dell’operazione

Bialetti ha anche smentito le cifre circolate sulla stampa riguardo al valore dell’operazione. Secondo Il Messaggero, la cessione sarebbe stimata in 170 milioni di euro, con 130 milioni in equity e 40 milioni in debito. Tuttavia, l’azienda ha definito questa valutazione “fuorviante e non rappresentativa della struttura ipotizzata dell’operazione”.

Gli analisti di Intermonte evidenziano che “Nuo Capital dovrebbe subentrare agli attuali azionisti, Francesco Ranzoni che detiene il 50% e Sculptor Holding il 19,5%”. Inoltre, non dovrebbe esserci Opa, poiché “Bialetti Industrie è dal 2018 sotto l’art. 182 bis della legge fallimentare”.

Bialetti-Nuo Capital: nessun accordo vincolante

Anche se i negoziati sono avanzati, non c’è ancora nulla di definitivo: “Seppure in fase avanzata, i negoziati sono ancora in corso e riguardano diversi aspetti, anche rilevanti, dell’operazione. Tra questi sono inclusi il prezzo di compravendita e l’ammontare del rafforzamento patrimoniale”. Inoltre, “ad oggi nessun accordo vincolante è stato raggiunto e/o sottoscritto con Nuo Capital e/o altri investitori, né alcuna delibera in tal senso è stata assunta dal Cda della società”.

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Categories: Finanza e Mercati