Gonfi di vento nelle vesti e nei capelli come se fossero appena planati (si osservino le colonnette che poggiano sui ginocchi, come in equilibrio precario), questi due pregevoli sculture di angeli, ignote alla letteratura artistica, si datano con certezza alla prima metà del Cinquecento: vivaci nelle pose e dalle fisionomie carnose, evocano il linguaggio della bottega di Gian Giacomo e Guglielmo della Porta, quando padre e figlio lavoravano a diverse importanti commissioni genovesi
Gian Giacomo, nato sulle rive del Lago di Lugano, lavora inizialmente fra la Certosa di Pavia, il Duomo di Milano, Cremona e Casale Monferrato; il suo stile, caratterizzato da un classicismo elegante, sottile e calligrafico, è molto affine a quello messo a punto dal Bambaia. Nel 1531, lasciati tutti gli altri incarichi e con più di quarant’anni, Gian Giacomo arriva col figlio Guglielmo a Genova, dove trascorre il resto della sua vita riscuotendo grande successo e ottenendo commesse di assoluto rilievo: nella cappella della Cattedrale dedicata a San Giovanni esegue col figlio un ciclo di sedici Profeti a rilievo per il Baldacchino, frutto di una strettissima collaborazione fra i due, al quale fa seguito un’altra importante commissione, quella per la Cappella Cybo (1532-34), dove i due realizzano un ricco complesso scultoreo che comprende ben sette statue e otto rilievi.
Ed è proprio nel contesto di queste opere eseguite a quattro mani dai due Della Porta che si inseriscono gli angeli, i quali si caratterizzano per una notevole vitalità dinamica che ne anima le pose e ne fa vibrare le increspate tuniche, vicine a quella indossata dalla Temperanza della cappella Cybo; ancor più significativo, date anche le dimensioni più simili, il confronto con i rilievi che accompagnano le statue della medesima cappella: uno fra tutti, il rilievo con Mosè che riceve le tavole della Legge, rappresentato in una posa dinamica dall’equilibrio precario, che sembra quasi più una falcata che un inginocchiarsi. Inoltre, le fisionomie dei due giovani e paffuti angeli, parimenti, si ritrovano simili ma variate, come si trattasse di parenti stretti, nei due putti del rilievo Cybo con la Temperanza e la Prudenza: gli occhi piccoli e leggermente ravvicinati, poi, sono una caratteristica dei lavori genovesi, compresi quelli che Gian Giacomo eseguì dopo la partenza del figlio per Roma nel 1537- come il Giove del camino di Palazzo San Giorgio (1544), il monumento Portocarrero (1548-1549) e gli Evangelisti in Duomo (1551-1553).
Senza dubbio questi due vivaci angeli aggiungono una pagina importante al catalogo dei Della Porta. È interessante da ultimo notare come, nel profilo dedicato dallo storiografo aretino a Guglielmo, racchiuso nella Vita di Lione Lioni e di altri scultori et architetti (ed. 1568), tra la menzione dei sedici Profeti e quella del Mosè della cappella Cybo, troviamo la seguente affermazione: “condusse due angeli di marmo, che sono nella Compagnia di San Giovanni”. E se – cosa che per ora non si è tuttavia potuta dimostrare – la coppia di creature alate potessero identificarsi coi due angeli menzionati da Giorgio Vasari, essa acquisirebbe innegabilmente una rilevanza ancora più grande nel panorama della scultura rinascimentale genovese. Estratto dallo studio critico del prof. Aldo Galli.
BIBLIOGRAFIA:
1973 – Hanno-Walter Kruft e Anthony Roth, The Della Porta workshop in Genoa, in “Annali della Scuola Normale Superiore di Pisa”, III, 1973, pp. 893-954.
1985 – Alessandro Nova, Dall’arca alle esequie. Aspetti della scultura a Cremona nel XVI secolo, in I Campi e la cultura artistica cremonese del Cinquecento, catalogo della mostra di Cremona, a cura di M. Gregori, Milano 1985, pp. 409-430 (in part. 415-418).
1996 – Vito Zani, Nuove questioni intorno alla fase lombarda di Gian Giacomo Della Porta ed il problema dell’arca di Sant’Evasio a Casale Monferrato, in “Prospettiva”, 1996, 82, pp. 31-58.
2008 – Yasmine Helfer, Guglielmo della Porta: dal Duomo di Genova al Duomo di Milano, “Prospettiva”, 2008, 132, 61-77
2012 La Cattedrale di San Lorenzo a Genova (‘Mirabilia Italiae’, 18), a cura di A.R. Calderoni Masetti e G. Wolf, Modena 2012, I, pp. 300-302
2012 – Marco Collareta e Cristiano Giometti, Architetture, sculture e pitture del Cinquecento, in La Cattedrale di San Lorenzo a Genova (‘Mirabilia Italiae’, 18), a cura di A.R. Calderoni Masetti e G. Wolf, Modena 2012, pp. 101-110
Opera in copertina:
Gian Giacomo e Guglielmo della Porta
(c. 1490 – Genova, c. 1555); (c. 1510 – Roma 1577)
Coppia di angeli portacero
1532-1537 circa Marmo di Carrara – cm 35,5 x 46h x 20