Può una cantante far salire l’inflazione di un’intera Nazione? Se quella cantante è Beyoncé e quel Paese è la Svezia, la risposta è sì. Tant’è che i giornali di tutto il mondo hanno già trovato il neologismo perfetto per descrivere la alquanto paradossale situazione: “Beynflation”.
Cosa è successo in Svezia per il concerto di Beyoncé
Ma veniamo ai fatti: Beyoncé ha deciso di iniziare il suo Renaissance World Tour, che la porterà negli stadi di tutto il mondo, proprio da Stoccolma, con due concerti nella capitale svedese il 10 e l’11 maggio scorsi. E fin qui, nulla di strano. Il problema nasce dal contesto: quello di Beyoncé non è solo un concerto, è un evento enorme atteso (da ben 7 anni) da milioni di persone con protagonista una delle star più osannate a livello internazionale, un’artista che insieme al marito Jay-Z è riuscita a creare un impero miliardario da far invidia al migliore degli imprenditori. E il fatto che la data di Stoccolma coincidesse con il concerto inaugurale del tour ha fatto il resto: 92mila persone provenienti da tutto il mondo sono arrivate a Stoccolma, occupando hotel e B&B, prendendo d’assalto ristoranti e pub. Il risultato è facilmente intuibile? I prezzi nella capitale, ma anche nei dintorni della città, sono saliti alle stelle data l’elevata richiesta.
Effetto Beyoncé sull’inflazione svedese
Secondo Michael Grahn, capo economista di Danske Bank in Svezia il concerto di Beyoncé avrebbe creato più di un grattacapo alla banca centrale svedese, la Riksbank, nua delle ultime banche centrali occidentali ad alzare i tassi di interesse, a maggio dell’anno scorso. Come riporta il Corriere della Sera, infatti, per l’economista, la decisione di Beyoncé di far partire il suo tour mondiale da Stoccolma ha creato una serie di reazioni a catena che avrebbero fatto ridurre l’inflazione del paese scandinavo meno di quanto indicato dalle stime della Riksbank. In particolare, il dato tra aprile e maggio sarebbe sceso dello 0,2% a fronte del -0,4% previsto.
“Beyoncé è responsabile di questa impennata: certo è abbastanza clamoroso, considerando che si tratta di un singolo evento. Non abbiamo mai visto prima una cosa simile”, ha spiegato ancora Grahn.
Si teme anche l’effetto Springsteen
Beyoncé è ripartita, ma i timori degli economisti non sono rientrati. Il rischio adesso è che “l’effetto Beyoncé” si trasformi in “effetto Springsteen”. Il Boss, infatti, è atteso in Svezia a Giungo per tre concerti già sold out da mesi. Secondo Andreas Wallström, economista di Swedbank la preoccupazione è dunque che possa arrivare “un bis” poco gradito e che gli show di Springsteen finiranno anch’essi per avere un impatto negativo sull’inflazione.