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Bettega: “La Nazionale non convince ma nel weekend sarà grande calcio”

Dodici scudetti, 3 Coppe Italia, 1 Champions League, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa Intercontinentale, 1 Supercoppa Europea, 4 Supercoppe Italiane, due titoli di capocannoniere della Serie A e un Mondiale sfiorato due volte, la prima fisicamente (Argentina 78), la seconda moralmente (Spagna 82, saltato solo per via del famoso infortunio contro l’Anderlecht). Il curriculum di Roberto Bettega è semplicemente spaventoso, tanto che sommare tutto quello che ha vinto da giocatore e da dirigente della Juventus richiede un discreto lavoro. Bomber spietato sul campo, gentleman fuori: “Bobby-gol” ama il calcio in tutte le sue sfaccettature e lo si capisce dal modo entusiasta con cui accetta di parlarne, senza risparmiare giudizi o aggiungere inutili filtri.

Bettega, partiamo dalla Nazionale: che fatica questo doppio turno con Macedonia e Albania…

“L’unica cosa positiva è la qualificazione ai playoff, per il resto non si può proprio dire sia stata un’Italia entusiasmante. Ventura si sta affidando a un modulo che non mi convince, non puoi pensare di provare un qualcosa di complesso come il 4-2-4 senza avere il tempo di lavorarci. Non credo però sia giusto puntare il dito solo su di lui: il materiale umano è inferiore rispetto al passato e questo per via della trascuratezza dei settori giovanili e dell’eccessivo flusso di stranieri. La crisi della Nazionale esiste ma non si spiega con una sola componente, è un problema a 360°”.

Ora ci toccano i playoff: quanto potrebbe contare il sorteggio?

“A questo punto poco, anche perché siamo finiti in prima fascia. Non credo però che l’avversario influenzi il nostro approccio, fosse così sarebbe gravissimo. Qui ci si gioca un Mondiale e quando la posta in palio è così importante non conta chi trovi di fronte. Dobbiamo crederci e tirare fuori il meglio a prescindere”.

Nell’attesa però possiamo “consolarci” con il campionato, pronto a riprendere dopo la sosta. A proposito, crede che la Juve sia ancora strafavorita come dice Sarri o che il Napoli possa davvero darle fastidio?

“Qui dovete capirmi, la mia è una deformazione personale e professionale (ride, ndr). Scherzi a parte, la Juve ha il dovere di considerarsi favorita. Ha più esperienza e non parlo solo degli ultimi 6 anni ma anche a livello storico, inoltre ha una rosa più ampia e non sottovalutiamo il fatto che anche il Napoli gioca la Champions League. Non dico che lo scudetto sia già stato assegnato ma certo i bianconeri partono davanti”.

Questo weekend ci regalerà alcune tra le più belle partite del campionato. Partiamo da Juventus-Lazio.

“La Lazio è una squadra in grande forma, vive un ottimo momento e può venire a giocarsela. Secondo me però dipende sempre tutto dalla Juve, se affronta l’impegno nel migliore dei modi e non pensa alla Champions League non penso sbaglierà, oltretutto si gioca allo Stadium e quello ha sempre un suo peso. Insomma, se la Juve fa la Juve vince”.

E Roma-Napoli invece? Qui fare un pronostico diventa più complicato.

“Partita equilibratissima, bella tosta. Si affrontano due squadre che sviluppano meglio la fase offensiva che quella difensiva, il Napoli attraversa un momento euforico per condizione fisica e risultati, anche la Roma però ha un bel potenziale. Di solito gare così si decidono sugli episodi, sono quelli che vanno a sparigliare gli equilibri”.

Il discorso può valere anche per il derby di Milano o crede ci sia già un favorito?

“Se guardiamo l’aspetto psicologico dico Inter, è vero che finora non ha brillato ma ha fatto tanti punti e può scendere in campo più serena. E’ innegabile invece che il Milan abbia molto più da perdere, per lui questo derby conta decisamente di più. Vediamo se avrà la meglio il pragmatismo nerazzurro o la voglia di riscatto rossonero”.

Ma come se la spiega la crisi di questo Milan? Il problema è Montella o anche qui, come per la Nazionale, ci sono molteplici cause?

“La situazione è piuttosto complicata e credo che tutto parta dalla società. Ancora non si è capito se il proprietario attuale resterà lo stesso anche in futuro o se il club finirà nelle mani del Fondo Elliot, questo non può non incidere sulla stabilità quotidiana. E poi c’è tanto caos anche attorno a Montella, è stato messo in discussione da più parti, non ultimo Berlusconi che ha sempre il suo peso. Anche lui comunque ci ha messo del suo con l’allontanamento del preparatore atletico, se perde il derby sono guai. Chissà cosa potrebbe succedere…”.

Chiudiamo con il Var, la grande novità di questo campionato. La critica si divide: c’è chi la ritiene una splendida novità e chi invece non vuole proprio accettarlo. Roberto Bettega da che parte sta?

“Parto col dire che essere tra i Paesi che lo sperimentano per primi non poteva che creare discussioni, però a me piace. Certo, bisogna ancora capire bene come utilizzarlo al meglio e abbiamo capito che non può evitare tutti gli errori arbitrali, però in queste prime 7 giornate ne ha già cancellati diversi. Penso possa essere positivo per il calcio e che dovremo prendere il buono che può portarci”.

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