Pier Luigi Bersani non ha dubbi: Matteo Renzi avrà un ruolo attivo nella campagna elettorale del Partito Democratico. “La nostra forza è di essere una grande forza popolare, pluralista – ha detto il segretario del Pd dopo aver pranzato con il sindaco di Firenze -. Dove ci sono tanti protagonisti e c’è una sintesi che cerchiamo di portare fuori dal politicismo, su cose reali come il lavoro”.
I due sembrano avere così archiviato ogni dissapore legato alle primarie. “E’ normale che in un partito come il Pd, chiusa la vicenda delle primarie, si discuta della campagna elettorale – ha confermato Renzi -. Ed è normale che quando finiscono le primarie si possa stare in un partito anche se si perde. Troppa gente è abituata a scappare con il pallone, io non sono fatto in questo modo”.
Bersani ha colto l’occasione anche per rispondere alle frecciate arrivate questa mattina da Mario Monti, che aveva chiesto al segretario di “silenziare” le “ali estreme” del suo partito, fra cui il segretario economico del partito, Stefano Fassina. “Chiedo il rispetto per tutto il Pd – ha replicato il leader dei democratici -. Siamo un partito liberale che non chiuderà mai la bocca a nessuno, che troverà sempre una sintesi e credo di aver dimostrato il coraggio che mi si chiede. Il coraggio non è quello di chiudere la bocca alla gente, ma di lasciarla parlare, partecipare e trovare una sintesi. Questa è la mia idea”.
Infine, Bersani ha ironizzato sulle critiche del Professore: “Tutti i difetti del Pd si scoprono oggi? Per un lungo anno non si sono visti?”.