“Le valutazioni sull’andamento del mercato sono largamente all’interno dei parametri storici”. Ovvero il rischio Bolla non c’è. Parola di Ben Bernanke pronunciate ieri sera durante un incontro alla Brooking Institution di Washington, in cui il numero uno della Federal Reserve ha sottolineato che la Banca “ha fatto quello che doveva per stabilizzare il mercato”.
Intanto Wall Street frena , di fronte ai risultati deludenti di banche, titoli retail e di Intel, leggermente sotto le attese: l’indice Dow Jones è in calo dello 0,4%, l’S&P500 perde lo 0,1%, Nasdaq +0,1%. Deboli le banche, a partire da Goldman Sachs, -1,1%, e Citigroup, in calo del 4% causa un utile parecchio sotto le aspettative del consensus. Avanza invece BlackRock, +3%.
Impressiona il tracollo di Best Buy, -10,74%. Nel 2013 il titolo era stato tra i migliori, +236%, nella convinzione che il gruppo, leader nelle vendite dell’elettronica di consumo, avesse trovato la strategia per contrastare Amazon. Ma dalla trimestrale emerge che la politica dei prezzi stracciati non ha pagato: il fatturato arretra dello 0,8%.
Poco mosse le Borse asiatiche. Ma l’aumento dei T bond ha provocato i primi cedimenti sui mercati emergenti. La Borsa della Turchia perde l’1,9%. Chiusura negativa anche le Borse europee al termine di una giornata di consolidamento dopo cinque sedute consecutive di rialzo: Londra -0,07%, Parigi -0,3%, Francoforte -0,17%.
A Milano l’indice FtseMib è sceso dello 0,85%. L’indice della Borsa di Milano è tornato a 19.875 punti sotto quota 20.000, che ieri aveva superato per la prima volta dal luglio 2011. Gli analisti tecnici avevano del resto previsto che al raggiungimento di area 20.000/20.500 si sarebbe facilmente generata una fase di assestamento, che non deve spaventare più di tanto.
Il Btp decennale rende il 3,85% con spread a quota 207 (+ 4punti base).
Grande successo ieri dell’asta spagnola: Madrid ha collocato titoli di Stato a media e lunga scadenza per un totale di 5,91 miliardi di euro, rispetto ad un target di 5,5 miliardi.
LA DEFLAZIONE SPAVENTA LA FED, NON LA BCE
Continua la discesa dei prezzi nella zona euro (+0,8% a dicembre) ma, secondo la Bce, non esiste un rischio deflazione. Ancor più drastico il presidente della Bundesbank Jens Weidmann per cui “è assurdo evocare questo pericolo”. Negli Stati Uniti il tasso d’inflazione è doppio (1,5% a dicembre), ma il rischio deflazione preoccupa assai. “Stiamo correndo il rischio di adattarci a convivere con un tasso assai inferiore al nostro target, ed è un errore” dichiara in un’intervista al Financial Times Narayana Kocherlakota, membro con diritto di voto del comitato monetario della Fed.
Un volta centrato l’obiettivo di un calo della disoccupazione tra il 5,5 ed il 6%, secondo il banchiere centrale, i tassi dovranno restar bassi finché non si riporterà l’inflazione attorno al 2%. Intanto il segretario al Tesoro Jack Lew insiste: l’economia europea è migliorata “ma non è ancora completamente fuori dai guai”, e ha ribadito che la Germania dovrebbe “fare di più per stimolare gli investimenti e la domanda”.
FIAT TORNA SOPRA I 7 EURO (AI MASSIMI DA DUE ANNI)
La migliore blue chip della giornata è Fiat, +3,3%, tornata sopra i 7 euro sui massimi degli ultimi due anni e mezzo. Il titolo ha anche beneficiato dell’inversione dei dati sulle immatricolazioni in Europa del gruppo, che a dicembre hanno evidenziato un +2,3% su base annua. Il Lingotto ha comunque sottoperformato rispetto al totale delle immatricolazioni del Vecchio Continente salite del 13% annuo.
Acquisti anche su Pirelli (+2,02%) e su Prysmian (+1,43%). Quest’ultima ha acquisito un nuovo contratto del valore di circa 24 milioni di dollari dalla compagnia petrolifera brasiliana Petrobras.
Le immatricolazioni di auto in Europa a dicembre sono cresciute complessivamente del 13%. I marchi Fiat chiudono l’ultimo mese del 2013 con un rialzo del 2,3%. Pirelli è salita del 2% (il giorno prima aveva fatto +5%).
TELECOM, HA SUCCESSO IL PRIMO TITOLO “JUNK”
Nel giorno del cda che ha aperto i dossier più caldi (nuova governance e modalità per l’eventuale cessione di Tim Brasil ) Telecom Italia è salita dell’1,2% dopo aver toccato +4%: Nomura ha alzato il giudizio a Neutral da Reduce. “Il cda – recita una nota emessa al termine del cda durato cinque ore – ha proceduto ad un approfondito esame del business brasiliano”.
La sensazione del mercato è che si avvicini il momento di un’offerta sulla consociata carioca da parte di Telefonica. Intanto il prossimo board, fissato per il 6 febbraio, fisserà una procedura per un’eventuale trattativa di vendita con un ruolo rafforzato per i consiglieri indipendenti. In vista anche una nuova proposta per la governance in vista dell’assemblea di aprile.
Inoltre, la prima emissione dopo il taglio del rating in area junk operato da Moody’s e S&P, ha avuto una buona accoglienza: TI ha ricevuto ordini oltre i 7 miliardi di euro per il bond a 7 anni dell’importo di 1 miliardo. L’obbligazione è stata collocata con un rendimento finale del 4,594%.
Telecom Italia Media è salita del 4% sulle ipotesi di una condivisione delle attività con l’Espresso +6,4%. In realtà, la società che ha bruciato oltre un terzo del capitale, deve prima trovare una soluzione per il bilancio 2013. In vista un aumento di capitale o la fusione dentro la capogruppo.
BANCHE IN FRENATA, SALE UNIPOLSAI
Il ribasso di Piazza Affari e delle altre Borse è stato guidato dalle banche (Stoxx del settore -1,2%). Intesa è scesa del 3,3%, Unicredit-2,2%,Mediobanca-3,2%, Banco Popolare-3,8%.
Fanno eccezione Bpm sulla parità in attesa della nomina domani del consiglio di gestione e Mps (+0,48%) dopo che l’ad Viola ha parlato dell’opportunità dell’ingresso di nuovi azionisti. A Piazza Affari si è messa in luce UnipolSai, +1,4%: Allianz ha presentato una proposta per l’acquisizione di alcuni asset. Generali è scesa dell’1,2%.
BENETTON RECORDATI
Alterno l’andamento della galassia Benetton. Nonostante il contratto per la gestione delle attività di ristorazione in 25 punti vendita nell’aeroporto internazionale di Fort Lauderdale-Hollywood, in Florida, il titolo Autogrill ha chiuso in parità a quota 6,78 euro. Si stima che la concessione genererà ricavi complessivi per circa 1,2 miliardi di dollari nel periodo 2014-2032. Ha fatto meglio Wdf + 0,39% a dopo aver toccato un massimo intraday a 10,67 euro.
Atlantia ha perso l’1,4% dopo che il ministro dei Trasporti ha proposto una riduzione delle tariffe autostradali per i pendolari.
RCS CHIUDE IL MONDO
Nel corso di un incontro con le rappresentanze sindacali i vertici di Rcs Mediagroup hanno comunicato la prossima chiusura del settimanale economico Il Mondo, sia cartaceo che digitale, e la chiusura del magazine Abitare. Sul tavolo dei vertici aziendali non c’è alcun progetto di accorpamento o fusione fra Il Mondo e Corriere Economia.
Per quanto riguarda la testata Il Mondo i giornalisti coinvolti dall’imminente chiusura sono in totale 13 oltre a due poligrafici, mentre la gestione del sito del settimanale economico e’ affidata a collaboratori esterni. per quanto riguarda il magazine Abitare i giornalisti coinvolti sarebbero 5-6. Il periodo previsto per lo stop alle pubblicazioni di entrambe le testate e’ il mese di marzo.