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Berlusconi: “Via il Jobs Act”. Ma Renzi: “Lo dica agli imprenditori”

FIRSTonline

Il Jobs Act entra nela campagna elettorale. A tirarlo in ballo è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, che annuncia l‘abolizione della riforma del lavoro varata dal governo di Matteo Renzi in caso di una vittoria elettorale del centrodestra alle elezioni del 4 marzo. Ironica la reazione del segretario del Pd, secondo il quale questa mossa farà perdere al tycoon i voti degli imprenditori, generalmente soddisfatti dal Jobs act che ha cancellato l‘articolo 18 introducendo il contratto a tutele crescenti.

Rispondendo su Radio Anch‘io alla domanda se abolirà il Jobs act in caso di vittoria elettorale, Berlusconi ha detto: “Sì perché è stata una iniezione che ha dato una provvisoria spinta ma solo ai contratti a termine: su 10 contratti siglati ben 8 sono stati a termine”.

In un‘intervista in contemporanea su Radio Capital, Renzi ha replicato: “Saranno contenti gli imprenditori del Nord Est, sai come lo votano!”.

Secondo gli ultimi  dati Istat su occupazione e disoccupazione diffusi martedì,  a novembre il trend di crescita dell‘occupazione in Italia è proseguito ulteriormente.  La crescita si concentra tra i lavoratori dipendenti (+497 mila, di cui +450 mila a termine e +48 mila permanenti), mentre calano gli indipendenti (-152 mila). In valori assoluti aumentano soprattutto gli occupati ultracinquantenni (+396 mila) ma anche i 15-34enni (+110 mila), mentre calano i 35-49enni (-161 mila). Nello stesso periodo diminuiscono sia i disoccupati (-7,8%, -243 mila) sia gli inattivi (-1,3%, -173 mila).

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