L’offensiva della persuasione di Gianni Letta, di Antonio Tajani e della stessa famiglia di Silvio Berlusconi sembra aver convinto il leader di Forza Italia a deporre le armi e a ricercare un accordo chiarificatore con la premier in pectore, Giorgia Meloni, sconfiggendo i falchi che predicano la rottura delle tradizionali alleanze del centrodestra.
L’INCONTRO MELONI-BERLUSCONI NELLA SEDE DI FdI HA UN VALORE ALTAMENTE SIMBOLICO E PRELUDE ALLA RESA DEL LEADER DI FORZA ITALIA
L’incontro Berlusconi-Meloni nella sede di via della Scrofa, a un passo dal Senato, ha, salvo colpi di scena, un significato altamente simbolico e vuol dire sostanzialmente due cose: 1) Berlusconi prende atto che le elezioni del 25 settembre hanno radicalmente cambiato gli equilibri nel centrodestra e che, dopo trent’anni, il dominus non è più lui ma Giorgia Meloni, fresca di un successo elettorale indiscutibile; 2) l’incontro sembra preludere a una generale riappacificazione dopo lo strappo della scorsa settimana e alla resa di Berlusconi e a preparare le basi per la formazione di un governo di centrodestra a guida Meloni che in settimana dovrebbe ricevere l’incarico dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Naturalmente non basterà un incontro a dissipare tutte le nubi che si sono addensate sul centrodestra e bisognerà capire fin dove arriverà la Meloni nell’offerta di incarichi ministeriali a Forza Italia, ma – salvo sorprese – il dado sembra tratto.
BIDEN: LO SPOSTAMENTO A DESTRA ANCHE DELL’ITALIA RISCHIA DI DIVIDERE LA NATO E DI FAVORIRE PUTIN
Una riappacificazione tra Meloni e Berlusconi facilita la nascita del nuovo governo ma non cancella il fatto che la strada del centrodestra resti in salita. L’elezione di due Presidenti delle Camere nettamente di destra, non di centrodestra, e uno (quello della Camera) addirittura filo-Putin ha fatto alzare le antenne nelle cancellerie occidentali e soprattutto in America, dove il presidente Joe Biden, ha detto senza mezzi termini che lo spostamento a destra di alcuni Paesi della Nato – come l’Italia, la Spagna e l’Ungheria – rischia di fare il gioco della Russia. “Putin – ha sostenuto Biden – voleva dividere la Nato. Guardate cosa è successo sul fianco orientale dell’Alleanza. La Polonia resiste, ma Ungheria, Spagna e Italia? Che mi dite?”.
Pr fortuna al Quirinale c’è un Presidente di sicura fede atlantista ed europeista come Sergio Mattarella, che vigilerà sulla composizione e sulla rotta del nuovo governo, ma il cielo resta pieno di nubi sia in relazione alla collocazione internazionale dell’Italia che all’aggravarsi della situazione economica ed energetica del Paese che rischia di apire la strada a forti tensioni sociali. Nei prossimi giorni si vedrà.