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Berlusconi, svolta dopo Macerata: “Via 600 mila migranti, bomba sociale”

Imagoeconomica

Silvio Berlusconi si allinea alle posizioni dei suoi alleati di destra in tema di immigrazione, salvo poi correggersi qualche ora fa dicendo che i toni della Lega “sono eccessivi. “È una questione urgentissima”, ha detto l’ex Presidente del Consiglio in un’intervista al Tg5. Dopo gli anni di governo “della sinistra”, ha aggiunto, ci sono 600mila migranti che “non hanno diritto di restare” in Italia e che rappresentano “un bomba sociale pronta a esplodere”, perché si tratta di persone “pronte a compiere reati”.

Berlusconi ha quindi proposto un confronto: “Con noi al governo nel 2011 arrivarono 4.400 immigranti, mentre con i quattro governi della sinistra sono arrivati 170mila immigrati nel 2013, 150mila nel 2014, 181mila nel 2016 e 119mila nel 2017. Il risultato è che oggi abbiamo almeno 630mila immigrati, di cui solo 30mila hanno il diritto di restare perché rifugiati. Altri 600 mila sono bomba sociale pronta a esplodere, perché pronti a compiere reati”.

In realtà, come ha ricordato Guido Bolaffi su FIRSTonline, la sanatoria in assoluto più massiccia fu quella fatta non da un governo di centrosinistra, ma da uno di centrodestra nel 2002.

Senza contare che, facendo riferimento soltanto ai rifugiati, l’ex Cavaliere ignora i cosiddetti “beneficiari di protezione umanitaria”. Si tratta di persone che in base alle norme del diritto internazionale non hanno diritto allo status di rifugiati, dal momento che nei loro Paesi di origine non sono vittime di una una persecuzione individuale, ma necessitano comunque di protezione, perché se fossero rimpatriate sarebbero in pericolo a causa di conflitti, violenze o violazioni di diritti umani. In Italia, la maggior parte degli immigrati riceve un permesso di soggiorno per motivi umanitari anziché lo status di rifugiato. Non sono clandestini: hanno diritto a rimanere nel nostro Paese.

Berlusconi ha poi indicato la sua ricetta in tre punti: premere sull’Europa perché faccia accordi con i paesi del Nord Africa per fermare le partenze, fare accordi con i paesi di origine perché riprendano gli immigrati irregolari e un «grande piano Marshall» per i paesi africani coinvolgendo anche Usa, Russia, Ciad e Paesi del Golfo.

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Categories: Politica