“Non si poteva fare diversamente per rispondere alla Bce che ha concesso il suoi aiuto per l’acquisto dei nostri titoli di Stato”: un Berlusconi diverso dal solito e non privo di umiltà ha presentato così, insieme al ministro Tremonti, la manovra da 45 miliardi per il biennio 2012-13 che si va ad aggiungere a quella di metà luglio. La prova è stata la prudente apertura al dialogo con le opposizioni e la rinuncia a ricorrrere alla fiducia in Parlamento. Berlusconi ha confessato di aver il “cuore che gronda sangue per aver messo le mani nelle tasche degli italiani”, ma ha riconosciuto che non si poteva fare diversamente e che la manovra è “equilibrata ed è il futto di un mix tra tagli e tasse”, preceduto da un gio di vite “anche superiore al necessario” dei costi della politica, con il taglio di 54 mila poltrone pubbliche nelle amministrazioni locali. Sia Berlusconi che Tremonti sembrano rendersi conto dei rischi depressivi che la manovra contiene e insistono sul valore delle liberalizzazioni e dei loro effetti, ma solo quando il testo sarà conosciuto in tutti i suoi aspetti si potrà concretamente valutare se siamo di fronte solo ad annunci e a dichiarazione di intenzioni o novità sostanziali.
Berlusconi su manovra: il mio cuore gronda sangue per aver messo le mani nelle tasche degli italiani
il premier: “Non c’erano alternative alle richieste della Bce. Sono addolorato ma soddisfatto per l’equilibrio della manovra, che è stata approvata all’unanimità e sulla quale non ritengo di dover mettere la fiducia in Parlamento” – Tremonti: “Mix di tagli e tasse con interventi per liberalizzazioni, privatizzazioni, riforma professioni, semplificazioni”