Prima lo appoggia per oltre un anno, votando in Parlamento ogni singola legge varata dal suo Governo. Poi lo costringe ad annunciare le dimissioni. Dopo pochi giorni gli propone di diventare il leader dei cosiddetti moderati. Ora lo sminuisce. Nella quarta apparizione mediatica in quattro giorni, Silvio Berlusconi cambia ancora una volta idea sul Professore: “Rimarrei sorpreso se ci fosse una partecipazione alla campagna elettorale di Monti, sarei questa volta d’accordo con D’Alema – ha detto oggi il Cavaliere ai microfoni di Radio Anch’io -. Non sarebbe nell’interesse di Monti diventare piccolo protagonista da deus ex machina quale si era presentato”.
Durante l’intero mandato dei tecnici, il Pdl è stato il partito più rappresentato in Parlamento: l’unico decisivo per garantire la maggioranza all’Esecutivo. Berlusconi però ritiene ora di dissociarsi completamente dall’azione riformatrice del governo Monti, attaccandone ancora una volta la politica economica: “L’austerità porta alla recessione e alla depressione – ha continuato il Cavaliere -. Bisogna cambiare completamente la politica economica. Andando avanti così i nostri Paesi saranno costretti a uscire dall’Euro perché altrimenti si voterebbero al fallimento e al default”.
Berlusconi definisce “adeguata” la data del 24 febbraio per le elezioni, poi sceglie la strada dell’ironia per attacare i centristi: “Questi partitini del centro che stanno corteggiando Mario Monti dimostrano sempre di più come si assottigli la loro consistenza. Quindi invito gli elettori a non disperdere il voto su questi partitini che rispecchiano solo gli interessi dei loro piccolissimi leader e fanno vincere la sinistra”.
Dopo di che, Berlusconi parte lancia in resta contro gli avversari del centrosinistra. Pier Luigi Bersani in primo luogo: “E’ un disco rotto – dice il Cavaliere -, sono 20 anni che parlano di conflitto di interessi mentre le mie trasmissioni non hanno mai attaccato la sinistra. Nessuna delle mie televisioni va contro la sinistra, mentre alla rai c’è un canale a favore della sinistra e la7, dalla mattina alla sera, fa trasmissioni contro di noi”.
Infine, un messaggio esplicito al Vaticano: “Credo che l’influenza della Chiesa sia assolutamente presente – conclude il Cavaliere, auspico si ricordi cosa abbiamo fatto per la Chiesa negli anni del mio governo e si tenga presente cosa farebbe la sinistra se andasse al governo“.
Intanto, nella requisitoria del processo Unipol il pm Maurizio Romanelli sostiene che sia ormai dimostrata “la responsabilità di Silvio Berlusconi, oltre a quella del fratello Paolo, nella rivelazione del segreto d’ufficio”. I procedimento nasce dalla pubblicazione su “Il Giornale” dell’ormai celebre intercettazione tra Fassino e Consorte: “Allora, abbiamo una banca?”. Il pm ha chiesto un anno di reclusione per Silvio Berlusconi.