Condoni fa rima con Berlusconi. Vedremo se nel decreto per lo sviluppo che il Governo sta mettendo a punto (ammesso che l’Esecutivo, dopo la bocciatura di ieri sul rendiconto, riesca a proseguire il suo cammino) farà capolino qualche sanatoria. All’interno della stessa maggioranza si confrontano i favorevoli e i contrari a forme di condono, ma se si scartabella nei provvedimenti già varati da questo dal precedente Governo Berlusconi, si vede come le sanatorie siano più che ricorrenti. Solo in questa legislatura già si è proceduto a riesumare lo “scudo fiscale” che era stato varato (xiv legislatura, Berlusconi premier) in occasione dell’introduzione dell’euro.
Allora vennero adottate misure volte a favorire l’emersione delle attività detenute all’estero, con pagamento di una somma in origine stabilita nel 2,5 per cento dell’importo rimpatriato, estinzione dei reati di omessa o infedele dichiarazione e delle sanzioni amministrative per violazioni tributarie, contributive e valutarie, nonché preclusione dell’attività di accertamento. Il cosiddetto “scudo fiscale”, appunto (decreto 350/2001). E sull’onda di quel precedente, il Governo ha messo a punto altri due decreti, entrambi volti a rimpatriare o regolarizzare le attività detenute all’estero (dl 78/2009 e 194/ 2009): lo “scudo fiscale 2” e lo “scudo fiscale 3”.
Il primo decreto ha consentito, nel periodo compreso tra il 15 settembre 2009 e il 15 dicembre 2009, la regolarizzazione o il rimpatrio delle attività detenute all’estero fino al 2008, in violazione degli obblighi di dichiarazione dei redditi imponibili di fonte estera . Il secondo nel disporre la possibilità di effettuare le operazioni di emersione fino al 31 aprile 2010 non introduce una proroga della disciplina, ma una riapertura dei termini. C’è poi un altro provvedimento: il decreto di luglio scorso (98/2011, “disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria”) che al fine di ridurre il numero delle pendenze giudiziarie, dispone che le liti fiscali di valore non superiore a 20 mila euro in cui è parte l’Agenzia delle entrate, pendenti alla data del 1° maggio di quest’anno dinanzi alle commissioni tributarie o al giudice ordinario in ogni grado del giudizio, possono essere definite con il pagamento di una somma il cui ammontare dipende dal grado del giudizio e dall’esito della controversia.
Le somme dovute sono versate entro il 30 novembre 2011 in unica soluzione. Le liti fiscali che possono essere definite sono sospese fino al 30 giugno 2012. Per le stesse sono altresì sospesi, sino al 30 giugno 2012, i termini per la proposizione di ricorsi, appelli, controdeduzioni, ricorsi per cassazione, contro ricorsi e ricorsi in riassunzione, compresi i termini per la costituzione in giudizio. Lungo l’elenco delle sanatorie targate Berlusconi nella quattordicesima legislatura: oltre allo “scudo fiscale” si va dagli obblighi previdenziali alla integrazione degli imponibili dichiarati, dall’Iva alle imposte di registro e catastali, dai canoni di abbonamento Rai alle tassa automobilistica, passando per la chiusura delle lite fiscali pendenti. E poi c’è il condono edilizio. E questo e’ un altro capitolo corposo. Tra la XIV e XVI legislatura c’è di mezzo il governo Prodi. Che però forse per la brevità del suo esecutivo, ma forse anche per il numero di condoni del precedente governo Berlusconi, non ha lasciato in eredita’ alcun provvedimento di sanatoria.