Berlusconi ha deciso: non si ricandida a premier. E invita il partito da lui fondato a scegliere, per la prima volta, un nuovo leader attraverso primarie. «Per amore dell’Italia si possono fare pazzie e cose sagge – dice in un comunicato il Cavaliere – . Diciotto anni fa sono entrato in campo, una follia non priva di saggezza: ora preferisco fare un passo indietro per le stesse ragioni d’amore che mi spinsero a muovermi allora. Non ripresenterò la mia candidatura a premier ma rimango a fianco dei più giovani che debbono giocare e fare gol. Ho ancora buoni muscoli e un pò di testa, ma quel che mi spetta è dare consigli, offrire memoria, raccontare e giudicare senza intrusivitá».
«Una coalizione di sinistra – prosegue la nota di Berlusconi – che vuole tornare indietro alle logiche di centralizzazione pianificatrice che hanno prodotto la montagna del debito pubblico e l’esplosione del paese corporativo e pigro che conosciamo, chiede di governare con uno stuolo di professionisti di partito educati e formati nelle vecchie ideologie egualitarie, solidariste e collettiviste del Novecento. Sta al Popolo della Libertà, al segretario Angelino Alfano, e a una generazione giovane che riproduca il miracolo del 1994, dare una seria e impegnativa battaglia per fermare questa deriva».
Il 16 dicembre è la data possibile per le primarie del Pdl.