Il Cavaliere attaca lancia in resta e il Professore risponde. Intervistato da Maurizio Belpietro, Silvio Berlusconi lancia gli slogan della campagna elettorale, di fatto già cominciata. Due i cavalli di battaglia. Il primo è già un classico: “Ma che ci importa dello spread? Smettiamola di parlare di questo imbroglio: cosa ci importa degli interessi sui nostri titoli rispetto a quelli sui bund tedeschi?“. Il secondo invece è la vera novità degli ultimi giorni: “L’economia con Monti è solo peggiorata rispetto a quando c’eravamo noi al Governo“.
Ospite di Uno Mattina, Mario Monti replica quasi in tempo reale: “Dobbiamo stare attenti e spazzare via alcuni miti, come quello secondo cui ciò che un Paese fa non influisce sul suo spread perché interviene la Bce“. E ancora: “Spero che anche in questo non si trattino i cittadini come più sprovveduti di quanto siano“.
Il Premier difende anche l’operato del suo Governo, sottolineando le responsabilità delle precedenti amministrazioni: “Tredici mesi fa l’Italia si è trovata in condizioni finanziarie molto molto difficili – ricorda il Professore -. Oggi se guardiamo ai rapporti della Commissione e delle altre istituzioni possiamo dire di essere stati promossi. Il costo è stato la mancanza di crescita, ma chiedo come sarebbe stato possibile salvare l’Italia da un destino greco e farla crescere: questa ricetta bisognava trovarla qualche anno prima, quando non c’era da salvarsi“.
Dalla parte di Monti si schiera il vicepresidente della Commissione europea, Olli Rehn, che in un articolo sul Financial Times ricorda come di recente l’Italia sia riuscita a “collocare titoli di Stato a 10 anni ai tassi di interesse più bassi dal 2010. Questo è stato un chiaro riconoscimento alla determinazione mostrata dal governo di Mario Monti a rilanciare la competitività e a risanare i conti pubblici. E i rendimenti dei titoli di Stato di nuovo in aumento dopo la decisione di Monti di dimettersi sono anche un segnale della necessità di mantenere questa determinazione in futuro“.
Si arriva così al tema più caldo, le elezioni. Berlusconi afferma che “sono state anticipate solo per colpa delle dimissioni anticipate di Monti“, le quali però – a loro volta – sono arrivate dopo l’astensione del Pdl dagli ultimi voti di fiducia e soprattutto dopo il discorso alla Camera pronunciato venerdì scorso dal segretario Angelino Alfano. In ogni caso, il Cavaliere ritiene che tutto questo non abbia nulla a che vedere con la recente risalita del differenziale: “L’anticipo delle elezioni è un motivo risibile. Si tratta di poco più di un mese, non c’è una ragione vera”.
D’altra parte, secondo Monti in periodo di campagna elettorale “c’è la tendenza a presentare soluzioni magiche ai cittadini, per seguire i loro istinti e non per proporre un programma per il futuro”. Si cerca di “ipersemplificare le cose” e si “promette ciò che non può essere mantenuto”, per assecondare “gli istinti viscerali” dei cittadini. Il rischio del populismo “c’è in quasi tutti i Paesi d’Europa, e in Italia c’è a corrente alternata”.
Intanto dal fronte internazionale arriva una dura presa di posizione. Per Joseph Daul, capogruppo del Partito popolare europeo al Parlamento di Strasburgo, “è stato un grave errore far cadere il governo Monti”. Il Ppe è quindi “molto preoccupato: per l’euro e per l’economia non ci possiamo permettere una politica spettacolo, serve una politica rigorosa”.