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Berlusconi lancia Forza Italia ma non infierisce su Alfano: “Faremo una coalizione”

Silvio Berlusconi lancia la nuova Forza Italia e non nasconde il suo dolore per il divorzio di Angelino Alfano e dei suoi amici ma lo minimizza (“E’ stata dovuta solo a ragioni personali”) e non infierisce, anzi invita la platea dei fedelissimi (che ha inveito contro gli scissionisti definendoli “traditori”) ad evitare le critiche per non allargare il solco. Berlusconi, che nel corso della manifestazione al Palazzo dei Congressi di Roma, si è commosso e ha avuto un piccolo malore, pensa già a una coalizione di centrodestra con il gruppo di Alfano come con la Lega e con Fratelli d’Italia.

Se è stato tenero con il vicepremier, Berlusconi non ha invece risparmiato bordate alla sinistra (“Non posso governare con chi vuole uccidere il leader di un partito politico votato da milioni di italiani”), alla magistratura e allo stesso governo Letta, che subisce – a suo dire – una politica economica voluta dalla Germania.

Lanciando la nuova Forza Italia, Berlusconi ha in sostanza aperto la campagna elettorale per le europee nelle quali è fin troppo facile che si troverà in compagnia di Beppe Grillo sotto il segno del più qualunquistico populismo anti-europeo.

Il Cavaliere ha però preso atto che oggi non ha i numeri per far cadere Letta e, di fatti, come era già emerso chiaramente dal dibattito sulla fiducia di inizio ottobre, il Governo attuale sarà basato su intese un po’ meno larghe ma ha la forza in Parlamento per andare avanti e forse diventare un po’ più coeso.

Mercoledì sul caso Cancellieri – dove si sta esercitando un qualunquismo alla rovescia, coltivato soprattutto da Grillo, da Renzi e da Sel – ci sarà la prima verifica.

Interessante sarà anche vedere quali saranno gli effetti dell’altra spaccatura maturata ieri: quella di Scelta civica. In questo caso le ripercussioni sul Governo dovrebbero essere nulle ma è probabile che i Popolari di Mauro si uniscano con il gruppo di Alfano formando un rassemblement di Centro che seppellisce forse definitivamente il bipolarismo che in Italia non ha mai avuto fortuna. 

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Categories: Politica