La firma con General Electric è prevista per oggi, domenica pomeriggio, intorno alle 17,30. Si firmerà un protocollo d’intenti tra Governo, Regione Toscana e General Electric. Prevede un importante investimento di 600 milioni di dollari che la multinazionale statunitense disporrà su un team di circa 500 figure ingegneristiche. All’incontro parteciperanno il premier Matteo Renzi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, i vertici aziendali di General Electric, tra cui il CEO Jeff Immelt, il presidente e CEO di GE Oil & Gas Lorenzo Simonelli, il presidente di Nuovo Pignone Massimo Messeri e il presidente e Ceo di Avio Aero Riccardo Procacci. Insomma una rappresentanza ai massimi livelli a sottolineare, in Palazzo Strozzi, la rilevanza dell’occasione.
Lo sottolinea anche la Cisl, in un comunicato, con il quale chiede al governo e a Ge che venga rivisto il piano di ristrutturazione già deciso dall’azienda. Bene l’investimento per ricerca e nuovi ingegneri del polo tecnologico di Firenze, ma va ritirata la dichiarazione di esubero di 236 lavoratori dell’eccellenza tecnologica di Sesto S. Giovanni è il senso dell’intervento della Cisl.
“L’iniziativa a Firenze coinvolge i tecnici già in forza al gruppo, e renderà necessaria l’assunzione di nuovi ingegneri – precisa in una nota Marco Bentivogli, segretario generale di Fim Cisl – che verrà fatta in collaborazione con l’Università di Sant’Anna di Pisa e Firenze”.
“Questo team lavorerà nel territorio toscano – prosegue – e si occuperà di ricerca e sviluppo di nuove tecnologie.Questo importante investimento è una buona notizia che conferma come sia ancora possibile investire nel nostro Paese.L’Italia ha capacità e competenze da mettere in campo proprio nei settori ad alta tecnologia, che sono strategici per lo sviluppo”.
“Ci aspettiamo che coerentemente – è la richiesta di Bentivogli – venga rivisto il piano di ristrutturazione e venga ritirata la dichiarazione di esuberi dei 236 lavoratori del sito industriale di Sesto S. Giovanni a Milano, che rappresenta un’eccellenza tecnologica che non va dispersa ma pienamente inserita nei progetti di rilancio della presenza industriale nel nostro Paese”. I Sindacati di Milano e Firenze hanno consegnato una lettera aperta al premier Renzi perché il Governo intervenga nei confronti dell’azienda per evitare i tagli, conclude la nota, e assicurare il rafforzamento del Gruppo nel nostro Paese.