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Benetton, perdita 2024 sarà dimezzata: verso la chiusura di 500 negozi

Imagoeconomica

Entro fine 2024 la perdita di Benetton Group sarà dimezzata rispetto al 2023, il calo di fatturato sarà più contenuto nei confronti del precedente esercizio, la rete distributiva e commerciale diventerà via via più efficiente e il brand sarà rafforzato mediante una nuova strategia integrata di marketing. Sono alcune delle previsioni che l’amministratore delegato della casa di Ponzano Veneto, Carlo Sforza, avrebbe esplicitato alle organizzazioni sindacali nell’ambito di un incontro programmato.

Benetton, come abbattere le perdite e raggiungere il pareggio nel 2026: il piano

Il top manager avrebbe evidenziato che l’azienda si muove in un contesto di mercato molto difficile, mettendo in rilievo l’importanza di continuare sulla strada intrapresa e di mantenere il dialogo con i sindacati su basi collaborative, per gestire nel modo migliore l’equilibrio tra produzione e risorse umane.

Nel vertice, secondo quanto si è appreso, sono stati ribaditi i pilastri su cui si basa la strategia elaborata da Sforza per fronteggiare la situazione, vale a dire: un rilancio del brand e un potenziamento dei canali digitali, il recupero di competitività attraverso la riduzione del costo del prodotto finito, con alta attenzione alla qualità, la razionalizzazione della rete distributiva e commerciale, l’efficientamento di processo e organizzativo e la riduzione dei costi generali.

Benetton: verso la chiusura di 500 negozi

Nel dettaglio dei numeri e degli obiettivi, la perdita scenderà a 50 milioni nel 2025, mentre il 2026 sarà l’anno del raggiungimento del pareggio. Come rivelato da Milano Finanza, nel 2024 il calo del fatturato sarà nell’ordine del 20%, passando cioè da 1,098 miliardi di euro del 2023 a circa 900 milioni. Questo per effetto, oltre che dell’andamento generale del mercato (-10%), anche per la forte riduzione della rete dei negozi, che secondo fonti sindacali fra diretti e indiretti (franchising), saranno 500 in meno.

Benetton: la linea per bambini tra le più colpite

Dal punto di vista industriale, Sforza ha spiegato che porterà da 12 a sei mesi il tempo di realizzazione delle collezioni, anche attraverso il forte ricorso al commercializzato e tagliando le forniture degli stabilimenti di Benetton Manifacturing in Tunisia, Serbia e Croazia. Proprio in Croazia sarà chiuso il sito produttivo mentre quelli tunisino e serbo dovranno compensare il calo delle produzioni per la casa-madre con le produzioni per terzi: il costo del prodotto finito sarà così ridotto. Per quanto riguarda il rilancio del brand, sarà semplificato l’assortimento di capi d’abbigliamento (saranno colpite la linea per bambini e altri prodotti) per concentrarsi su poche linee di qualità capaci di essere riconoscibili per il cliente.

Sforza avrebbe anche ricordato che la riuscita del piano “è l’ultima chanche” per la salvaguardia del gruppo. Piano dal quale dovrebbero comunque essere esclusi i licenziamenti collettivi.

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