Oggi l’impegno di Benetton Group si riflette in una serie di progetti e strategie volte a diminuire l’impronta ambientale dell’attivitàdell’azienda, dalla sostenibilità dei materiali – oggi la quasi totalità delle fibre utilizzata nei capi Benetton e Sisley è di origine naturale – alla gestione degli impatti ambientali.
Ad esempio, il marchio United Colors of Benetton è uno dei leader nella classifica Detox, stilata da Greenpeace per premiare i brand che hanno fatto importanti passi in avanti per ridurre in maniera significativa la presenza di sostante chimiche nocive nei propri processi produttivi. Inoltre l’azienda ha ridotto di oltre il 25% le emissioni di CO2 legate al trasporto su strada, eliminando un camion su cinque necessari per trasportare la sua merce in Italia ed Europa.
Tra le iniziative più recenti, nel 2017 Benetton Group è diventato membri del BCI (Better Cotton Initiative), il più grande programma al mondo dedicato alla sostenibilità del cotone. D’ora in avanti, una percentuale crescente del cotone utilizzato per la realizzazione delle collezioni del gruppo sarà coltivata e raccolta da coltivatori formati per minimizzare l’uso di fertilizzanti e pesticidi, usare l’acqua e il suolo in modo sostenibile e attenersi a principi di equità nei rapporti di lavoro.
Nel 2017 Benetton Group è anche entrato a far parte del SAC(Sustainable Apparel Coalition), l’alleanza per la produzione sostenibile cui appartengono marchi, retailer e produttori della moda, delle calzature e del tessile. Di conseguenza, a partire dal 2018 inizierà a utilizzare l’Higg Index, una serie di strumenti nati per misurare gliimpatti sociali e ambientali della produzione, identificare e in seguito eliminare inefficienze e pratiche dannose, garantire ai consumatori trasparenza rispetto ai risultati di sostenibilità delle aziende e in generale proteggere l’ambiente e il benessere degli operai e delle comunità locali.
Le iniziative di Benetton Group nel campo della sostenibilità ambientale non sono isolate, ma rientrano in una strategia a medio termine di economia circolare, destinata a migliorare la sostenibilità del processo produttivo, limitando gradualmente l’apporto di materia ed energia in ingresso e riducendo scarti e perdite in uscita.