Recita un vecchio detto nato attorno agli anni 20: “chi beve birra campa cent’anni” detto poi ripreso successivamente da campagne pubblicitarie negli anni 50 per rilanciare il mercato della birra che stava riprendendo quota in Italia dopo l’exploit di inizio secolo con le varie Dreher, Wührer, Paskowski, Metzger, Caratch, Von Wünster, soprattutto con l’affermarsi di due aziende italiane, la “Fabbrica di Birra e Ghiaccio Moretti” di Udine (1859), e la Peroni, fondata a Vigevano nel 1845 da Francesco Peroni, ma trapiantata, a tre decenni dalla presa di Porta Pia, nel più dinamico mercato di Roma, dove nell’arco di pochi anni il birrificio conclude prima un accordo di partnership con la Società Romana per la Fabbricazione del Ghiaccio e della Neve Artificiale, poi una vera e propria fusione che dà vita, nel 1905,alla “Società Ghiaccio e Birra Peroni”.
Il detto, per la verità non era del tutto campato in aria perché in realtà la birra poteva vantare caratteristiche salutari anche se certamente i 100 anni millantati erano solo un efficace espediente di merchandising. Sta di fatto che fra gli ingredienti fondamentali della birra oltre a malto e lievito c’è il luppolo ricco di un flavonoide molto importante, lo xantumolo una sostanza che stando a quanto pubblicato in una ricerca del 2008 su Food and Chemical Toxology pare che sia in grado di rendere il sangue meno denso contrastando lo sviluppo anomalo dei vasi sanguigni. Inoltre, la presenza del luppolo nella sua composizione contribuirebbe a ridurre il rischio della formazione di calcoli renali e ancora a ridurre il rischio di diabete, avendo infine effetti positivi anche sulla salute del cervello. E si può chiudere con le credenze che ne hanno diffuso l’uso considerando che la birra è anche nutriente. Lo avevano già scoperto i monaci che nel 1500 erano soliti sostituire il pasto con un boccale di birra.
Beerbone: birra frutto di una ricerca del Birrificio artigianale San Quirico e SienabioACTIVE
Venendo all’attualità c’è da dire che se non potrà garantire i famosi 100 anni, sicuramente l’ultima nata delle birre in Italia, tenuta a battesimo in questi giorni, garantisce risultati sorprendenti, è una “Super-birra” al silicio, una birra a base di cereali biologici e malti speciali, studiata scientificamente, frutto di una ricerca scientifica sull’osteoporosi e l’osteoartrosi, ottimizzata per la sua attività benefica e che potrà ambire ad essere certificata internazionalmente come alimento funzionale e commercializzata nei canali degli alimenti salutistici (farmacia, parafarmacia, negozi di prodotti salutistici alimentari).
Tutto questo nasce in Val d’Orcia, dove ha visto la luce “Beerbone” nata da una collaborazione del Birrificio San Quirico (www.birrificiosanquirico.it) con SienabioACTIVE, innovativo spin off dell’Università di Siena (www.sienabioactive.it), nato nel 2020 per sviluppare prodotti e servizi finalizzati a migliorare la sostenibilità e la qualità della vita degli utilizzatori.
Beerbone è il prodotto finale derivato dall’omonimo progetto di ricerca scientifica condotto presso l’Università di Siena nell’ambito del Programma Nutraceutica, promosso dalla Regione Toscana per favorire il benessere delle persone e prevenire le patologie, presentato ad Expo 2015. Il progetto di ricerca ha consentito di dimostrare la bioattività benefica del silicio contenuto nella birra artigianale del Birrificio San Quirico sulle cellule osteoarticolari umane, permettendo di arrivare alla creazione di una filiera controllata dalla semina dei cereali fino alla produzione di un alimento con proprietà funzionali accertate scientificamente.
Studiata per la sua attività benefica sulle cellule osteoarticolari umane potrà ambire ad essere certificata internazionalmente
SienabioACTIVE è una start up innovativa a leadership femminile nata grazie ai risultati della ricerca scientifica ottenuti presso il Dipartimento di Biotecnologie Chimica e Farmacia dell’Università di Siena che sta già producendo e commercializzando prodotti biocertificati sostenibili a partire dal riccio di castagna: Biocastanea, una linea dedicata di biocosmetici e saponi biologici con attività antimicrobica, oltre a prototipi di carta e nuovi materiali. Una benefit company di ricerca e sviluppo, fortemente radicata nel territorio, che persegue gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e che si pone lo scopo di trasformare in risorse scarti e rifiuti biologici (www.biocastanea.com). Nel cuore della Val d’Orcia, il Birrificio San Quirico produce birre artigianali d’eccellenza utilizzando materie prime locali accuratamente selezionate.
Le etichette del Birrificio San Quirico sono prodotte in quantità limitata, senza utilizzo di conservanti, aromi e additivi chimici, e racchiudono in sé i valori che da sempre questo territorio incarna: storia, natura, cultura e una suggestione unica al mondo. La sostenibilità è il concetto su cui si fonda il Birrificio San Quirico, dal punto di vista sia ambientale che socio-culturale. Da sempre vengono attuate politiche di sviluppo che tengono in considerazione questi aspetti a partire dall’utilizzo di materie prime della Val d’Orcia, luogo da sempre considerato importante per la produzione dei cereali e quindi per la produzione della birra. Beerbone, che appartiene alla famiglia delle Saison, ha un colore chiaro ed opalescente e una schiuma bianca e intensa, mentre al naso prevalgono aromi di arancia, coriandolo e con un retrogusto di zenzero. Perfetta per diverse occasioni di consumo, trova il suo abbinamento ideale con pizza, pesce, carni bianche o bevuta da sola come birra da aperitivo, fresca e dissetante.