Ciò che rallenta la produttività nel nostro Paese è il sistema-Italia, non i lavoratori. A dirlo è Ferdinando Beccalli Falco diventato da poco, dopo 40 anni di onoratissima carriera in General Electric, il presidente di Enav, l’ente che gestisce il traffico aereo in Italia. Per Beccali Falco, intervistato da Frediano Finucci per il periodico Senza Filtro “i passi che si devono fare per ottemperare alle regole e leggi sono talmente tanti che un dirigente italiano – pubblico o privato – si trova automaticamente in svantaggio nei confronti dei medesimi colleghi di altri paesi dove le regole sono più semplici”.
“Gli italiani – prosegue il presidente di Enav – non sono fannulloni ma i loro risultati sono frenati dal Sistema, che è il vero problema”. Un sistema “ingessato, bloccato, stitico”, che frena la competitività delle nostre aziende nonostante il recente balzo in avanti di 6 posizioni dell’Italia nella classifica della competitività del World Economic Forum. Ma, avverte, Beccalli Falco, “spesso le classifiche possono trarre in inganno”.
Per cambiare, secondo il presidente di Enav, ci vorrà del tempo: “Bisogna imparare dai sistemi più agili, non occorre necessariamente cambiare ma correggere e snellire. Non si fa però dall’oggi al domani: ci vogliono almeno due generazioni per cambiare le cose”. E soprattutto bisognerà agire contro la corruzione, dal momento che esiste una “chiara connessione tra corruzione e ripresa“.
Grazie alla sua esperienza in Ge, che l’ha portato a ricoprire ruoli di rilievo negli Stati Uniti, in Giappone e in Germania, il presidente Enav può paragonare agilmente questi sistemi economici il nostro. Quello americano, che seppur “aggressivo e brutale, è accettato da tutte le parti ed efficace”. Quello giapponese “in cui l’azienda si prende carico di te fino a quando muori” e quello tedesco che si fonda su un efficente equilibrio “tra sindacati ed imprenditori: tutti capiscono le necessità degli altri”.
Uno dei problemi del sistema italiano (“a metà tra il giapponese e il tedesco”) per Beccalli Falco è la “troppa conflittualità tra le Parti Sociali: uno deve essere sempre “contro” qualcuno. E questo non porta a decisioni che favoriscono il progresso”.
Il presidente dell’Enav, poi, ha anche parlato del compito al quale è chiamato, la privatizzazione del 49% della compagnia: “abbiamo in Italia un’azienda con fatturato notevole, ottimi ricavi ed un contenuto tecnologico ambìto da altri. Tra l’altro il business model di ENAV – per tutta una questione legata ai rimborsi che le compagnie aeree devono pagare in caso di mancato traffico – è di fatto risk free, privo di rischi per i potenziali azionisti”.
“Tra gennaio e febbraio andremo in road show: devo pensare bene a come presentare l’azienda, sto riflettendo sullo slogan. Bisogna usare tecniche di marketing moderno per far conoscere ENAV in ambito finanziario. Direi che questa azienda è una gemma nascosta”.