La Bce ha acceso i riflettori su Delfin, la holding lussemburghese degli eredi Del Vecchio guidata dall’Ad Francesco Milleri che non sempre ha avuto rapporti idilliaci con i figli di Leonardo, ognuno dei quali ha ereditato il 12,5% della holding per un controvalore di 5 miliardi di euro l’uno. Poiché Delfin è il secondo azionista del Monte dei Paschi e il primo di Mediobanca, la banca centrale, prima di concedere le autorizzazioni alla scalata di Piazzetta Cuccia, vuol vederci chiaro. Se si considera che gli eredi di Leonardo non hanno ancora trovato una linea comune sul pagamento delle tasse legate all’eredità e che i dividendi di Delfin sono di conseguenza congelati, è comprensibile la prudenza della Bce.
Ma un altro aspetto da chiarire sarà anche la disponibilità o meno degli eredi a finanziare la scalata a Mediobanca, per la quota parte relativa a Delfin, qualora, come è probabile, si rendesse necessario un rilancio di almeno 4-5 milioni di euro per convincere il mercato sull’Ops.