“Quello che ci aspettiamo è che i Governi facciano il loro lavoro, all’altezza delle loro responsabilità”. A cominciare dalla riduzione del deficit di bilancio. E’ questo l’appello che il presidente della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet, ha lanciato questa mattina dai microfoni della radio francese “Europe 1” ai governi dell’area euro, in particolare a quelli di Italia e Spagna. L’Eurotower ha iniziato ieri ad acquistare sul mercato secondario i bond di Roma e Parigi, aiutando i due Paesi a contenere le perdite in Borsa e a ridurre sensibilmente la forbice dello spread.
Trichet ha confermato oggi che l’istituto comunitario sta acquistando titoli di Stato sul mercato secondario e intende continuare a farlo, nonostante questo “non sia ciò che dovremmo fare”. Nei giorni scorsi “abbiamo chiesto in modo estremamente chiaro al Governo italiano di assumere un certo numero di decisioni che sono state prese, e di accelerare in particolare il ritorno a una situazione di bilancio normale. La stessa cosa abbiamo chiesto al governo spagnolo. E abbiamo chiesto all’insieme dei governi europei, i 17, d’accelerare le decisioni che hanno preso il 21 luglio” nel vertice della zona euro. In quell’occasione, ha aggiunto Trichet, “abbiamo chiesto loro di confermarci che fosse ben operativo un Fondo di stabilizzazione finanziaria che potesse anche lui intervenire sui mercati secondari il più rapidamente possibile”.
Secondo fonti giornalistiche, l’istituzione di Francoforte avrebbe chiesto all’Italia di portare il rapporto deficit-Pil attorno all’1% il prossimo anno contro il 2,7% programmato dalla manovra finanziaria del Governo. Sarebbe questa la richiesta prinicipale contenuta nella famosa lettera firmata da Tichet e dal suo prossimo successore Mario Draghi e inviata al premier Silvio Berlusconi. Una condizione che il nostro Esecutivo avrebbe accettato in cambio del sostegno della Bce sul mercato obbligazionario. Venerdì il primo ministro italiano e il ministro dell’Economia Giulio Tremonti hanno annunciato la decisione di anticipare il pareggio di bilancio dal 2014 al 2013.
Il sostegno ai Paesi in difficoltà tramite l’acquisto di bond non rientrerebbe nei compiti della Banca Centrale Europea, nata per controllare la stabilità della moneta unica e l’andamento dell’inflazione. Si tratterebbe piuttosto di una responsabilità del Fesf (il Fondo europeo per la stabilità finanziaria), che tuttavia non è ancora stato finanziato a sufficienza, nonostante il suo statuto sià stato modificato dai leader dell’Eurozona nella riunione dello scorso 21 luglio per consentirgli di operare anche sul mercato secondario.