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Bce taglia i tassi di un altro 0,25%. Lagarde: “Decisione unanime, ma no a percorso predeterminato”

Imagoeconomica

Taglio dei tassi dello 0,25% e nuovo quadro operativo. Tutto nello stesso giorno. La Bce ha portato il tasso di riferimento sui depositi al 3,50%, mentre quello sui rifinanziamenti principali e quello sui tassi marginali calano rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. In entrambi i casi il ribasso è stato di 60 e non di 25 punti, proprio a causa dell’aggiustamento tecnico dovuto alle nuove norme entrate in vigore. 

Non ci impegniamo a un percorso predeterminato di riduzione dei tassi” ha ribadito la presidente della Bce, Christine Lagarde, in conferenza stampa a Francoforte, che aveva già pronunciato parole simili dopo il primo taglio di giugno. Insomma, nonostante il mercato preveda un terzo taglio a dicembre e sforbiciate trimestrali nel 2025, la numero uno dell’Eurotower continua sulla strada della prudenza. Difficile, se non quasi impossibile un terzo taglio a ottobre, considerando anche che si tratta di “un periodo di tempo relativamente breve” per avere più informazioni sulla situazione economica, ha detto la numero uno della Banca Centrale. 

“Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine”, ha continuato Lagarde, spiegando nuovamente che “Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione”.

Borse accelerano dopo il taglio dei tassi, ma poi arretrano

I mercati hanno inizialmente festeggiato il secondo taglio dei tassi realizzato dalla Banca Centrale europea, salvo poi arretrare sulla scia dei dati provenienti dagli Usa che confermano l’alta volatilità dell’azionario e non sciolgono i dubbi sull’ammontare del taglio dei tassi che la Federal Reserve annuncerà la settimana prossima. “Secondo alcuni analisti, la banca centrale americana potrebbe anche azzardare un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale anche se la maggioranza ipotizza un taglio di 25 punti”, dice Michele Sansone, country manager per l’Italia di iBanFirst, rinviando dunque alle successive riunioni il taglio più corposo.

In questo contesto, dopo l’annuncio dell’Eurotower, lo spread tra Btp e Bund è sceso a 140 punti base, con il rendimento sul decennale italiano benchmark al 3,52%. In Borsa invece Piazza Affari arriva a guadagnare quasi un punto percentuale per poi scendere di nuovo e attestarsi a +0,2%.

Bce: decisione unanime sui tassi

Tornando a Francoforte, “La decisione di tagliare il tasso sui depositi di 25 punti base è stata presa all’unanimità”, ha detto Lagarde, sottolineando che, dato il processo graduale di discesa dell’inflazione verso il target nel corso del 2025 una ulteriore graduale riduzione della stretta monetaria era la cosa giusta da fare. “Sulla base della sua valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, è ora opportuno compiere un altro passo nella moderazione del grado di restrizione della politica monetaria”, ha affermato. 

Nonostante ciò “I rischi per crescita economica rimangono orientati verso il basso”, ha continuato Lagarde, citando fra i rischi l’indebolimento dell’economia mondiale e l’acuirsi delle tensioni commerciali tra le maggiori economie che potrebbero gravare sull’espansione dell’area dell’euro. “La guerra ingiustificata della Russia contro l’Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente costituiscono le principali fonti di rischio geopolitico”.

Inflazione e Pil

“I recenti dati sull‘inflazione sono stati sostanzialmente in linea con le attese e le ultime proiezioni dei servizi della Bce confermano le precedenti prospettive sull’inflazione. Secondo i servizi della Bce, l’inflazione complessiva dovrebbe attestarsi in media al 2,5% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e all’1,9% nel 2026, come nelle proiezioni di giugno. Si prevede che l’inflazione torni a salire nell’ultima parte dell’anno, in parte perché i precedenti forti cali dei prezzi dell’energia si esauriranno nei tassi annuali”, si legge nella nota di Francoforte.  

“L’inflazione – prosegue la nota – dovrebbe poi scendere verso il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno. Per quanto riguarda l’inflazione di fondo, le proiezioni per il 2024 e il 2025 sono state riviste leggermente al rialzo, poiché l’inflazione dei servizi è stata più alta del previsto. Allo stesso tempo, lo staff continua a prevedere un rapido calo dell’inflazione di fondo, dal 2,9% di quest’anno al 2,3% nel 2025 e al 2,0% nel 2026”.

Se i dati sull’inflazione sono stati confermati, qualche cambiamento rispetto a giugno c’è stato invece sulle stime di crescita: il Pil crescerà di 0,8% nel 2024, dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026, “principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri”. Le condizioni di finanziamento “rimangono restrittive e l’attività economica resta contenuta, di riflesso alla debolezza dei consumi privati e degli investimenti”, scrive la Bce. 

“Le nuove stime dello staff Bce tengono già conto del rallentamento dell’economia tedesca”, ha precisato Lagarde in conferenza. “Non operiamo in un vacuum ma ovviamente riceviamo feedback dalle banche nazionali nell’ambito dell’eurosistema. Quindi queste informazioni erano gia’ state anticipate dalla Bundesbank e condivise nell’ambito dell’eurosistema”.

Lagarde su Unicredit-CommerzBank: “Interessante vedere come procederà consolidamento bancario”

Rispondendo a una domanda sull’acquisizione di una quota del 9% di Commerzbank da parte di Unicredit, Lagarde ha replicato dicendo che “tipicamente non commentiamo su singole società” ma “il consolidamento bancario a livello europeo è qualcosa che è auspicato da molto tempo da varie parti e sarà interessante vedere come procederà nelle settimane che verranno”. 

Le domande dei giornalisti hanno toccato anche il rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’Unione europea, che Lagarde ha descritto come “una diagnosi severa ma accurata, con proposte concrete che potrebbero essere molto utili, anche per noi alla banca centrale per raggiungere i nostri obiettivi. Se la produttività aumenterà sarà una bella notizia, così come se la Capital markets union sarà completata anche questa sarà una notizia positiva”.

“Non vedo nessun suggerimento sul fatto che il mandato della Bce debba essere modificato”, ha sottolineato, aggiungendo che quello che Draghi ha suggerito sono riforme strutturali.

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