Tra Bce e i promessi sposi della Bpm e del Banco Popolare la partita resta aperta. La Vigilanza europea ha chiesto alle due banche italiane nuove modifiche sui tempi di smaltimento dei crediti deteriorati e un perfezionamento della governance per dare il via libera al progetto di fusione. Oggi l’ad di Bpm, Giuseppe Castagna, riferirà al suo Consiglio di gestione.
Il silenzio che è però caduto sul vertice che si è tenuto ieri a Francoforte tra la Bce e le due banche lascia pensare che il confronto non sia finito né in un senso né nell’altro ma che la bocciatura sia stata evitata.
Se le due banche riusciranno a compiere passi avanti verso Francoforte, le nozze potrebbero essere celebrate anche nel prossimo week end. Viceversa, se gli ostacoli si rivelassero insuperabili, il matrimonio rischierebbe di andare a monte e la Bce si assumerebbe la gravissima responsabilità di aver fatto fallire la prima fusione dopo la riforma Renzi delle banche popolari e la prima fusione al vaglio della Vigilanza unica europea per le banche più significative.