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Bce sospende i fondi alla Grecia. Ultimatum Draghi: “I vostri bond non sono garanzia di liquidità”

Il colpo di scena di Mario Draghi che mette con le spalle al muro la Grecia di Alexis Tsipras è arrivato a pochi minuti dalla chiusura della seduta di Wall Street e ha messo in ansia i mercati finanziari e spinto subito al ribasso l’euro sul dollaro. Ore tempestose attendono la Borsa e le banche di Atene. 

La Bce ha chiuso i rubinetti della liquidità, tranne ovviamente quella d’emergenza, alla Grecia, sospendendo la deroga ai requisiti minimi di eleggibilità dei titoli emessi da Atene. “I bond della Grecia – ha detto il presidente della Bce a conclusione del consiglio direttivo di Eurotower – non sono una garanzia per la liquidità. E oggi non è possibile presumere una positiva conclusione del proigramma” del governo greco. Un duro colpo per Tsipras ma soprattutto per la Borsa e le banche elleniche che non potranno più partecipare alle aste della Bce prelevando liquidità e fornendo a garanzia i titoli di Stato di Atene malgrado il Paese non avesse più da tempo un rating accettabile.

La bocciatura del programma del governo Tsipras da parte della Bce è una doccia fredda per Atene, anche se resta in vigore il piano d’emergenza Ela che permette alla Bce di fornire alla banca centrale greca finanziamenti per le banche che hanno gravi problemi di liquidità e di evitare così casi di drammatica insolvenza. Se non interverrà un nuovo accordo tra la Grecia e l’Unione europea, Atene non potrà nemmeno accedere al Quantitative easing della Bce che da marzo consente alla Banca centrale europea di acquistare bond degli Stati membri sul mercato secondario.

La partita ora è tutta politica e investe in pieno il governo greco ma anche le istituzioni europee. Da questo punto di vista ieri dal presidente della Commissione europea Claude Juncker c’erano stati spiragli di intesa con la Grecia in considerazione del fatto che Tsipras gli ha assicurato che la Grecia rispetterà le regole e farà le riforme. Solidarietà alla Grecia ha anche espresso il presidente francese Francois Hollande e un ruolo di conciliazione tra Germania e Grecia è destinato ad assumere sempre più chiaramente Matteo Renzi, che l’altro giorno ha teso la mano a Tsipras ma premettendo che non sempre l’Italia sarà d’accordo con Atene e che il governo italiano vuol concorrere da protagonista a cambiare la politica economica europea ma senza rompere con la Germania, che infatti non lesina elogi a Renzi.

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