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Bce, scontri alla nuova sede e 350 arresti

Oltre diecimila persone sono confluite a Francoforte per manifestazioni e proteste antiausterity, nel giorno in cui Mario Draghi inaugura la nuova sede Bce – Diversi i feriti, già 350 gli arresti. Draghi: “Vogliono un Europa più solidale”

Bce, scontri alla nuova sede e 350 arresti

Scoppia la contestazione nel giorno dell’inaugurazione della nuova sede della Bce. Sono oltre diecimila, infatti, le persone confluite a Francoforte per proteste e manifestazioni antiausterity, proprio mentre Mario Draghi inaugura la nuova Torre dell’istituto centrale, un’opera da oltre 1 miliardo di euro.

Per evitare ulteriori problemi e danni alla torre, la polizia ha eretto delle transenne intorno al perimetro della nuova costruzione, che si trova nel quartiere del Grossmarkthalle, i vecchi mercati generali della città. All’inaugurazione, oltre al presidente della Bce Mario Draghi, sono attesi il sindaco di Francoforte Peter Feldmann e il ministro dell’Economia di Hesse Tarek Al-Wazir.

Ma nonostante le diverse misure di sicurezza adottate non stanno mancando gli episodi di tensione nella città tedesca. La scorsa notte, infatti, ci sarebbero stati alcuni scontri tra il gruppo anticapitalista Blockupy e le forze di polizia, seguite a alcuni incidenti nella primissima mattinata di oggi, quando sono state date alle fiamme alcune auto (tra cui anche vetture della polizia) e cassonetti.

Secondo le prime fonti ci sarebbero già diversi feriti, tra i quali otto agenti. La polizia, infatti, è intervenuta con un grande dispiegamento di forze, sparando i gas lacrimogeni per rispondere alle sassaiole dei manifestanti. Sarebbero già 350 gli arresti.

 In un passaggio del discorso per l’inaugurazione della nuova sede, il presidente della Bce Mario Draghi ha commentato le contestazioni. «Le accuse mosse alla Bce sono ngiuste, visto che la nostra azione è stata finalizzata proprio ad attenuare i danni subiti dall’economia. Ci sono – ha detto – alcuni, come oggi là fuori molti dei manifestanti, che credono che il problema è che l’Europa stia facendo troppo poco. Vogliono un’Europa più integrata, con più solidarietà finanziaria tra le nazioni». Comunque, ha concluso, “come banca centrale di tutta l’area dell’euro, dobbiamo ascoltare molto attentamente quello che tutti i cittadini hanno da dire”.

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