“Tardi, purtroppo tardi, ma in modo decisivo anche se doloroso, in Italia le riforme sono state fatte. Lo ritengo un cambiamento radicale e spettacolare“. Con queste parole Peter Praet, membro dell’executive board della Bce, ha risposto a chi gli chiedeva in che modo la Banca centrale europea valuterebbe un eventuale governo Monti-bis. Sul merito della questione, Praet non si è sbilanciato: “Non commento questioni politiche”.
A margine di un convegno alla Bocconi, l’esponente dell’Eurotower ha poi aggiunto che “la cosa importante per i mercati è percepire il consenso politico e sociale dietro le riforme. Tutte le riforme richiedono un consenso ampio della popolazione. Devono essere capite”.
Praet ha poi rilevato che il problema fondamentale di dover raddrizzare i conti pubblici in Italia “è stato riconosciuto e affrontato nel modo giusto dall’attuale governo” e di questo si gioverà il sistema bancario, fortemente esposto sul fronte dei titoli di Stato.
Quanto alla Spagna, “non è questione di salvataggio ma di ‘aggiustamenti’ – ha proseguito Praet – e le autorità spagnole fanno quello che devono fare. Sta a loro decidere. Noi siamo pronti a entrare in azione, ma la palla è nel loro campo. Devono sapere cosa vogliono fare. È in realtà una decisione nazionale”.