In tempo di crisi, le Pmi incontrano maggiori difficoltà nell’ottenere finanziamenti esterni rispetto alle grandi imprese e questo fenomeno è più accentuato in Italia e Spagna che in Germania. Lo spiega la Banca centrale europea in un’analisi contenuta nell’ultimo bollettino mensile. Secondo la Bce, gli ostacoli incontrati dalle Pmi sono legati a vari fattori: il limitato accesso a fonti di finanziamento esterne diverse dai prestiti bancari, le dimensioni più ridotte delle aziende, le informazioni meno dettagliate riportate nei bilanci e la storia aziendale più breve.
Inoltre, “i dati confermano che le aziende con un maggior livello di indebitamento e bassi profitti, come pure quelle che dispongono di meno liquidità e meno attività da stanziare a garanzia – si legge nel bollettino –, hanno maggiori probabilità di incontrare ostacoli nell’accesso ai finanziamenti. Anche le imprese maggiormente gravate da oneri finanziari incontrano più ostacoli”. La portata degli ostacoli, però, “varia da un paese all’altro – sottolinea ancora la Bce –, il che mostra come la posizione finanziaria costituisca, per le imprese che hanno difficoltà di finanziamento, un fattore di discriminazione molto più importante in Spagna e Italia piuttosto che in Germania”.
Peraltro, l’andamento di alcuni differenziali “sembra indicare che tra le aziende italiane e spagnole, non solo il livello assoluto dei tassi bancari era sostanzialmente più elevato rispetto alle imprese francesi e tedesche – conclude l’Eurotower –, ma anche che i maggiori premi versati dalle Pmi rispetto alle grandi aziende sono aumentati considerevolmente nel 2011 e nel 2012. Solo nella seconda metà del 2012, a seguito dell’allentamento delle tensioni sui mercati dei titoli di stato, questi differenziali hanno iniziato a diminuire, pur mantenendo livelli elevati per tutto il 2013, con la sola eccezione della Spagna, dove sono diminuiti verso la fine del 2013”.