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Bce: per l’Italia è vitale il pareggio di bilancio

Secondo alcune simulazioni contenute nell’ultimo bollettino mensile della Bce, il debito italiano sarà sostenibile anche in caso di scenari avversi, ma solo se il governo rispetterà gli obiettivi di risanamento e approverà riforme per la crecita – Intanto, la crescita nell’Eurozona continua a indebolirsi e la disoccupazione a crescere.

Bce: per l’Italia è vitale il pareggio di bilancio

Per l’Italia è fondamentale rispettare l’obiettivo del pareggio di bilanio nel 2013 e varare nuove riforme per la crescita, altrimenti metterà a rischio la sostenibilità del debito pubblico. L’avvertimento è della Banca centrale europea, che nel suo ultimo bollettino mensile pubblica alcune simulazioni sulla sostenibilità del debito di Italia e Spagna. 

Stando ai calcoli della Bce, nella migliore delle ipotesi il rapporto debito/Pil dell’Italia raggiungerà il 123% nel 2012, per poi scendere sotto il 100% entro il 2020. Se invece il governo italiano riuscisse a raggiungere solo la metà degli obiettivi di risanamento su cui si è impegnato per il periodo 2012-2015, il debito arriverebbe al 125% del Pil nel 2013, per poi scendere al 117% circa nel 2020, senza fornire un margine di sicurezza adeguato in caso di andamenti macroeconomici avversi. L’ultima ipotesi prevede tassi d’interesse superiori di 200 punti base a quelli dello scenario di base: in questo caso il rapporto debito/Pil scenderebbe al 106% nel 2020.

Quello di Francoforte è un vero e proprio richiamo agli Esecutivi di Roma e Madrid: “Il risanamento dei conti pubblici e il conseguimento di adeguati avanzi primari risulteranno agevolati da misure atte a favorire la crescita del prodotto potenziale – scrivono i tecnici dell’Eurotower -. I governi possono infatti influenzare le prospettive di crescita di lungo termine attraverso riforme strutturali di sostegno alla crescita, che potrebbero produrre sulla crescita del Pil reale effetti più positivi di quelli ipotizzati nello scenario di base, migliorando così ulteriormente le prospettive per la sostenibilità del debito”. Gli interventi dovrebbero “dare la priorità al contenimento della spesa”.

SCUDO ANTI SPREAD CONTRO TIMORI INFONDATI SU REVERSIBILITA’ EURO

In riferimento allo scudo anti spread annunciato la settimana scorsa dal presidente Mario Draghi, la Bce precisa nel bollettino che “le operazioni definitive monetarie consentiranno di far fronte alle gravi distorsioni nei mercati dei titoli di Stato, originate in particolare dai timori infondati degli investitori sulla reversibilità dell’euro. Pertanto, nel rispetto delle condizioni appropriate, la Bce disporrà di un meccanismo di sostegno del tutto efficace per scongiurare scenari nefasti, suscettibili di porre sfide potenzialmente impegnative per la stabilità dei prezzi nell’area euro. Il Consiglio direttivo agisce rigorosamente nell’ambito del proprio mandato”.

EUROZONA: CRESCITA DEBOLE, DISOCCUPAZIONE IN AUMENTO

Nel bollettino la Bce prevede inoltre che la crescita economica rimarrà “debole nell’area euro, in un contesto di persistenti tensioni nei mercati finanziari e maggiore incertezza che gravano sul clima di fiducia”. Il riacutizzarsi delle tensioni nei mercati finanziari “potrebbe accentuare i rischi sia per la crescita che per l’inflazione”.

Sul fronte del lavoro, Francoforte attende “un ulteriore incremento della disoccupazione a breve termine”. In generale, “le condizioni dei mercati del lavoro sono ulteriormente peggiorate, a causa della debolezza dell’attività economica. L’occupazione è diminuita ancora, mentre il tasso di disoccupazione è salito ulteriormente fino a livelli storicamente elevati, rispecchiando gli aggiustamenti in atto nei mercati del lavoro di diversi Paesi dell’area dell`euro”.

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