Nuovo peggioramento delle previsioni sull’economia dell’Eurozona. Secondo l’indagine trimestrale condotta dalla Banca centrale europea, ora in media tecnici e analisti delle istituzioni private dell’area valutaria si attendono una crescita a zero sul 2013 e un +1,1% sul 2014. Tre mesi fa stimavano un +0,3% sul 2013 e un +1,3% sul 2014. Per il 2015 è atteso un +1,6% e per il 2017 un +1,8%. Peggiorano anche le attese sulla disoccupazione, che per quest’anno è prevista al di sopra della soglia del 12%, anche se poi dovrebbe iniziare un lento ridimensionamento.
Nel suo ultimo bollettino mensile, la Bce scrive che continuerà la “debolezza dell’economia” nell’area euro nella prima parte dell’anno, ma poi “nel prosieguo del 2013 l’attività dovrebbe recuperare gradualmente”. Secondo l’Eurotower, “gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato seguiteranno a gravare sull’attività economica”.
Quanto al mercato del lavoro dell’area euro, “ha continuato a deteriorarsi” negli ultimi mesi, tuttavia, per la prima volta dopo un lungo periodo di valutazioni negative, la Banca centrale europea fornisce degli spiragli di possibile miglioramento: “Sembra emergere un rallentamento della disoccupazione, poiché l’incremento del numero dei disoccupati è diventato minore rispetto a quanto osservato nei primi mesi del 2012”.
In ogni caso, “dalle più recenti indagini previsive emergono segnali di ulteriori dinamiche negative nel prossimo futuro”, avverte Francoforte. “I lavoratori giovani e scarsamente qualificati sono stati particolarmente colpiti dalla crisi. Nel contempo, si riscontrano andamenti della disoccupazione eterogenei nei vari paesi”.
Per queste ragioni, la Banca centrale europea raccomanda di “allentare le tutele” sull’occupazione e “rimuovere le rigidità” sulla determinazione dei salari, misure che faciliterebbero l’accesso al mercato di nuovi lavoratori, in particolare i più giovani. Servono inoltre politiche attive “che aiutino i disoccupati a trovare un’occupazione agevolando la ricerca di un nuovo impiego, nonché a politiche orientate a migliorare il capitale umano e le competenze dei lavoratori”.
“Dall’inizio della crisi economica e finanziaria nel 2008 la situazione è peggiorata significativamente nell’area dell’euro – scrive ancora la Bce -. Dopo aver toccato un minimo storico del 7,2% nel febbraio di quell’anno, il tasso di disoccupazione è salito a un massimo storico dell’11,7% nel dicembre 2012”.