Tutto rimandato a settembre (forse). Come da previsioni, dopo la sforbiciata di giugno, a luglio la Il consiglio direttivo della Bce ha deciso all’unanimità di lasciare i tassi invariati: quello sui depositi rimane al 3,75%, quello di riferimento resta al 4,25% e quello sui prestiti marginali al 4,50%.
Sia nel comunicato del Consiglio direttivo che nella conferenza stampa di Lagarde l’approccio rimane prudente, con l’Eurotower che non fornisce indicazioni sulle prossime mosse, sostenendo che le pressioni interne sui prezzi rimangono elevate e che l’inflazione sarà al di sopra del suo obiettivo anche il prossimo anno. I mercati però sembrano non avere dubbi sull’arrivo di un secondo taglio dei tassi a settembre, tant’è che le Borse allungano il passo, ampliando i rialzi della mattinata.
Lagarde: “La decisione di settembre è aperta”
Nel comunicato ufficiale la Bce sottolinea che il rialzo dell’inflazione di maggio è legato a fattori “isolati”, anche se la maggior parte delle misure di inflazione sottostante sono calate o sono rimaste stabili a giugno, avallando dunque le ipotesi degli analisti che ritengono probabile all’85% un taglio dei tassi nella prossima riunione in programma il 12 settembre, nonostante in conferenza stampa la presidente della Bce abbia detto: “Non ci impegnano ad alcun percorso particolare di riduzione dei tassi”. “La decisione di settembre è totalmente aperta”, ha aggiunto Lagarde, ricordando che le proiezioni in arrivo saranno fondamentali per prendere una decisione.
Lagarde: “Inflazione ancora elevata”
Parlando ai giornalisti, Lagarde ha spiegato che “l’impatto inflazionistico dell’elevata crescita salariale è stato assorbito dai profitti” che sono calati nel primo trimestre e “le pressioni interne sui prezzi restano alte, l’inflazione dei servizi è elevata ed è probabile che l’inflazione complessiva rimanga al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno.
Per questo motivo, dopo il taglio di giugno, che “è stato trasmesso in maniera ordinata ai mercati monetari”, la numero uno della Bce ha assicurato: “il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finchè necessario a conseguire questo fine”.
“Per determinare livello e durata adeguati della restrizione – ha aggiunto – il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensita’ della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi“.
“L’economia europea è probabilmente cresciuta nel secondo trimestre ma a un passo più lento rispetto al primo trimestre”, ha detto Lagarde in conferenza stampa a Francoforte. “I salari – ha proseguito – continuano a crescere a un ritmo elevato” anche se dovrebbero moderarsi nel corso del prossimo anno, ma i “rischi per la crescita sono orientati al ribasso“, ha confermato, citando fra i fattori che pesano sull’outlook le tensioni geopolitiche e commerciali, la guerra in Ucraina e il clima di incertezza.
Lagarde si complimenta con von der Leyen
Sul finale della conferenza stampa, Lagarde si è complimentata con Ursula von der Leyen per la sua conferma alla guida della commissione Ue: “Non posso fornire un commento sulle proposte di politiche presentate oggi da Ursula von der Leyen perché il suo discorso è avvenuto mentre eravamo nella nostra riunione. Posso solo offrire le mie congratulazioni per la vittoria ottenuta con questo margine”.
La presidente della Bce ha parlato inoltre di politica fiscale, affermando di accogliere “con favore le recenti linee guida della Commissione Europea che invitano gli Stati membri della Ue a rafforzare la sostenibilità fiscale e la dichiarazione dell’Eurogruppo sulla politica fiscale per l’area euro nel 2025. L’implementazione completa e tempestiva del quadro di governance economica riveduto della Ue aiuterà i governi a ridurre in modo sostenibile i disavanzi di bilancio e i rapporti debito/Pil”.
La reazione delle Borse
Dopo la riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Ue e l’attesa decisione della Bce di non toccare i tassi di interesse, le Borse europee hanno ampliato i rialzi, con gli investitori convinti che, nonostante la cautela espressa dall’Eurotower, a settembre arriverà una nuova sforbiciata al costo del denaro.
Milano è la migliore, con un rialzo dell’1,15% a 34.773 punti. Acquisti anche su Amsterdam (+1%), Parigi (+0,92%) e Madrid (+0,88%). Più arretrata Francoforte (+0,36%). Fuori dalla Ue Londra sale dello 0,78%