Per la quattordicesima settimana consecutiva la Banca centrale europea non ha acquistato titoli di Stato dell’Eurozona sul mercato secondario. Lo comunica lo stesso Istituto nel documento in cui annuncia un obiettivo di raccolta, nell’asta di rifinanziamento in calendario per domani, di 210,50 miliardi, in calo dai 212 miliardi di martedì scorso e con obbligazioni che giungono in scadenza per 1,364 miliardi. La Bce condurrà l’asta p/t di domani al tasso fisso dell’1%.
Posto che è “prematuro” pensare a uscite dalle misure anti crisi, la Banca centrale europea “non può sostituirsi ai governi” sul da farsi per risolvere la crisi dei debiti, ha avvertito Joerg Asmussen, componente tedesco del Comitato esecutivo della Bce. Sta ai paesi dell’area, ha detto intervenendo ad un convegno, procedere sul risanamento dei conti pubblici e sulle riforme strutturali volte a rilanciare crescita economica e occupzione. E sta sempre ai paesi dell’area valutaria intervenire per rafforzare i sistemi bancari.
Non riprendono quindi le manovre calmieranti della Bce, nonostante le accresciute tensioni dei mercati e i richiami diretti giunti da alcuni paesi. Oggi sulla Spagna i rendimenti dei Bons a dieci anni hanno segnato nuovi massimo storici, ben oltre la sogli alla5rmistica del 7%.