La Bce non abbassa la guardia, nonostante la recessione in Europa si aggravi. Ma il mondo finanziario non accusa il colpo: il Toro galoppa in Usa, con rinnovata fiducia: 17 big banks su 18 hanno superato gli stress test della Fed sulla capacità di reggere ad un eventuale crisi come quella del 2007/08. Intanto le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione sono scese a quota 340mila (contro attese di 350mila), al livello più basso delle ultime sei settimane. A fine seduta a New York il Dow Jones sale dello 0,23% migliorando ulteriormente il record storico. S&P +0,18%, Nasdaq +0,30%.
Buone notizie anche dall’Asia: nonostante le festività di Capodanno l’export è salito a febbraio del 21,8% rispetto ad un anno fa. Il surplus commerciale del mese ammonta a 15,3 miliardi. In fortissima crescita la Borsa di Tokyo +2,5%. Oggi il Nikkei ha superato i livelli del 12 settembre 2008, vigilia dell’annuncio del crack di Lehman Brothers. L’Europa è stata in parte contagiata dalle buone notizie in arrivo dagli States. Piazza Affari ha chiuso ieri in lieve rialzo (FtseMib +0,3%). La Borsa di Londra è salita dello 0,2%, Parigi +0,4%, Francoforte +0,1%.
L’EURO SI RAFFORZA, IN VISTA UN NUOVO BTP ITALIA
In Europa, la decisione sui tassi , che non è stata presa all’unanimità, ha innescato una reazione di rafforzamento dell’euro, che è salito a 1,3092 contro il dollaro (da 1,299 della sera precedente), a 1,2366 contro il franco svizzero (da 1,2301). Il rialzo più forte è nei confronti della sterlina inglese a 0,8735 da 0,8668 (+0,9%). L’analisi della Banca centrale non è cambiata rispetto a un mese fa: l’economia della zona euro dovrebbe riprendersi gradualmente nel corso dell’anno, la politica monetaria resta espansiva, l’inflazione non è un problema e sui mercati finanziari la fiducia sta migliorando.
Da verificare stamane la reazione del debito sovrano, ieri in grande spolvero. In mattinata i mercati finanziari hanno avuto una boccata d’ossigeno con la buona accoglienza dell’asta di titoli di Stato spagnoli. Madrid ha piazzato senza problemi 5 miliardi di Bonos a diverse scadenze, con rendimenti sempre in calo. Benefici anche per il nostrano Btp decennale, il cui rendimento in serata è sceso al 4,58%, per la prima volta sotto il 4,60% dal lunedì delle elezioni. Lo spread con il Bund si è ristretto di 9 punti base a quota 309.
In questo quadro, il Tesoro italiano si accinge a sfidare il mercato tra la fine di marzo e l’inizio di aprile . Sarà lanciato allora il primo dei Btp Italia del 2013 dopo i 27 miliardi raccolti nel 2012. In questo modo, in caso di successo, l’Italia potrebbe superare con disinvoltura lo scoglio di aprile, il mese più insidioso per il rinnovo dei titoli pubblici in scadenza.
INSIDE PIAZZA AFFARI
Osservata speciale Telecom Italia + 2,9%, che ieri ha approvato il bilancio 2012. La società, nonostante il rosso di 1,6 miliardi legato alle svalutazioni dell’avviamento per 4,4 miliardi ha deciso di proporre un dividendo di 2 centesimi per le ordinarie e di 3,1 euro per le risparmio, per un totale di 454,4 milioni. Escludendo l’impatto della svalutazione l’utile normalizzato scende a 2,394 miliardi euro (dai 2,518 miliardi del 2011). I ricavi sono calati dell’1,5% ( 29,503 miliardi). L’Ebitda è pari a 11,645 miliardi di euro in calo di 526 milioni di euro (-4,3%) con un’incidenza sui ricavi del 39,5% (40,6% nell’esercizio 2011).
A Piazza Affari su sono messi in luce i titoli del risparmio gestito. Azimut +5,7%, Mediolanum+4,5%, Banca Generali+4,4%. Nel segmento delle banche andamenti contrastati: MontePaschi è salita del 7% sulla notizia che l’istituto ha avanzato richieste di risarcimento danni per circa 1,2 miliardi di euro a Nomura, Deutsche Bank e al precedente management. Banca Popolare di Milano ha guadagnato il 2,2%. Intesa è scesa dell’1,5%, Banco Popolare -1,2%.
Eni è salita dell’1,4% e Saipem dello 0,1%. In forte rialzo Atlantia + 3,1%. Tra gli industriali, Fiat+1%, StM -1,5%, Finmeccanica -1,2% ed Ansaldo Sts -2,8%. Campari ha perso il 2,6% nel giorno della presentazione dei dati del 2012. Safilo ha guadagnato il 6,6% all’indomani della presentazione dei dati di bilancio. Geox , al contrario, -7,4%.