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BCE mantiene invariati i tassi all’1,25%.

Come previsto, la Banca centrale europea manterrà invariati i tassi d’interesse all’1,25%, dopo la stretta monetaria compiuta in aprile per la prima volta dopo 2 anni. Non cambiano nemmeno il tasso marginale e quello sui depositi, che rimangono stabili rispettivamente al 2% e allo 0,5%.
Tuttavia ci si aspetta un aumento del costo del denaro in luglio per affrontare la pressione dei prezzi nella zona euro, dovuta anche alla necessità di aiutare la Grecia in un nuovo piano per uscire dalla crisi.
A conferma di questa ipotesi è la dichiarazione di Jean Claude Tricher, presidente della Bce, sulla necessità di esercitare una “stretta sorveglianza” sull’andamento dei prezzi nell’Eurozona e sui rischi di rialzo dell’inflazione. Il mercato interpreta queste parole come indicative della volontà dei banchieri centrali di rialzare il tasso di riferimento in luglio, perchè Trichet aveva utilizzato la stessa espressione a marzo, prima di alzare i tassi in aprile.
La Bce ha dichiarato che l’inflazione attesa per quest’anno è del 2,6% (range 2,5%-2,7%), ben oltre il target che la fissa a meno del 2% e in aumento rispetto all’ultima stima di marzo (range 2,0%-2,6%). Questo rialzo nelle aspettative potrà essere utilizzato come giustificazione per l’aumento nei tassi d’interesse – che probabilmente comincerà con un’aggiunta di 25 punti base, all’1,50%, il prossimo mese.
Stamane anche la Bank of England ha annunciato che manterrà stabili i tassi allo 0,5%, per il ventisettesimo mese consecutivo. E’ il segnale di un’economia domestica debole e conseguenza di un’elevata inflazione al 4,5% (ben oltre il target del 2%).

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