Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, lancia l’allarme: l’Europa deve assolutamente colmare il gap che la separa dagli Stati Uniti, e il modo migliore per farlo è rendere più efficiente l’Unione dei Mercati dei Capitali (Cmu), un’iniziativa che potrebbe trasformare i risparmi degli europei in una risorsa strategica per la crescita economica. Parlando al 34° Congresso Bancario Europeo a Francoforte, Lagarde ha evidenziato che il progetto della Cmu stenta a decollare a causa della frammentazione legislativa che ostacola l’afflusso dei risparmi verso investimenti cruciali per la competitività del continente.
Risparmi tanti, ma mal distribuiti
“Non ce la faremo senza mobilitare i capitali privati in modo molto più efficace”, ha affermato la numero uno della Bce. Gli europei risparmiano molto – circa il 13% del reddito nel 2023, contro l’8% degli americani – ma questi capitali rimangono in gran parte bloccati in depositi poco remunerativi. In Europa, infatti, circa 11,5 trilioni di euro sono detenuti in contante e depositi, pari a un terzo delle attività finanziarie totali delle famiglie. Negli Stati Uniti, questa cifra è circa dieci volte inferiore. Se gli europei allineassero i loro comportamenti di risparmio a quelli delle famiglie americane, potremmo assistere all’afflusso di 8 trilioni di euro nei mercati dei capitali, con un flusso annuale di circa 350 miliardi di euro, una cifra che potrebbe fare una grande differenza.
Le difficoltà di un progetto non decollato
Nonostante l’urgenza di creare un mercato unificato dei capitali, Lagarde ha osservato che il progetto della Cmu stenta a decollare. La causa principale di questo stallo è un approccio legislativo frammentato e poco incisivo. Dal 2015, sono state presentate oltre 55 proposte normative e più di 50 iniziative non legislative, ma l’implementazione di queste misure è stata ostacolata da interessi consolidati che frenano ogni tentativo di riforma. “Ciò ha due conseguenze principali per la nostra economia”, ha affermato la presidente della Bce: da un lato, le famiglie europee sono molto meno ricche di quanto potrebbero essere, e dall’altro, il flusso di risparmi nei mercati dei capitali è notevolmente inferiore rispetto al potenziale.
La legge del “tira e molla”
Lagarde ha poi ricordato che la principale causa di questa frammentazione è la divergenza dei quadri giuridici all’interno dell’Unione Europea. Ogni paese ha la propria regolamentazione, e ogni tentativo di armonizzare il sistema si è scontrato con gli interessi consolidati. “In Europa, non saremo in grado di fare progressi promuovendo il sistema legale di un paese rispetto a un altro”, ha osservato, indicando la necessità di un approccio più pragmatico, che potrebbe includere l’adozione di un “28esimo regime” o un sistema a due livelli per superare gli stalli legislativi.
Un mercato unico per i risparmi: la soluzione di Lagarde
Tutto questo ci porta alla proposta di Lagarde: introdurre uno “European Savings Standard“, uno strumento che permetterebbe agli investitori di orientarsi verso soluzioni più semplici, trasparenti e a basso costo. Questo standard, secondo Lagarde, sarebbe la chiave per sbloccare il potenziale economico nascosto in Europa, creando finalmente un mercato dei capitali unificato che stimoli la crescita. Se la visione della Bce si concretizzasse, gli europei potrebbero vedere una nuova forma di ricchezza generata dal loro stesso risparmio, che potrebbe essere reinvestita nell’economia locale, aumentando così la domanda interna e creando un circolo virtuoso di crescita.