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Bce, Lagarde dietrofront: bazooka anti-virus da 750 miliardi

FIRSTonline

“Tempi straordinari richiedono azioni straordinarie: non ci sono limiti alla volontà di usare tutti i mezzi a nostra disposizione per proteggere l’euro”. Così stanotte Christine Lagarde ha annunciato l’avvio di Peep, il “piano di emergenza contro la pandemia”, approvato nella notte dalla Bce: 750 miliardi di euro da spendere senza vincoli di sorta, più di quanto stanziato dagli Usa. Si compra, insomma, quando c’è bisogno, nella quantità che serve. Gli acquisti riguarderanno sia titoli emessi da stati che da privati. La banca comprerà “commercial paper” (i “pagherò”) a breve termine emessi dalle imprese. La Bce avverte che è intenzionata a perseguire fino in fondo quel che è previsto dal mandato ricevuto, ma anche oltre, in quanto, se dovessero esserci dei problemi, posti dallo statuto, si valuterà immediatamente l’opportunità di rivedere le norme che rischiano di ostacolare l’azione a sostegno delle economie.

I FUTURE USA STAMANE SOTTO DEL 4%. BOEING -26%

Una decisione storica, che ribalta la politica incerta finora seguita dalla Banca centrale, una scelta imposta dall’emergenza che si aggrava a livello globale e che ha decretato, dopo undici anni di crescita, l’avvio della recessione. In 24 ore il numero dei morti in Italia è aumentato di 475 persone, un incremento mai registrato nemmeno in Cina. I contagiati sono in tutto 28.710, ma crescono anche i guariti: sono 4.025.

Ieri i mercati hanno vissuto la dura legge del cash is king. Le vendite hanno interessato ogni tipo asset, compresi i tradizionali beni rifugio, travolti assieme al petrolio, precipitato ai minimi da 17 anni. Nell’attesa che i capitali della Bce producano effetti, i mercati restano così in balia della crisi.

Il future dell’indice S&P500 di Wall Street è in calo del 4%. Ieri sera il Dow Jones ha chiuso con un ribasso del 6,3%. S&P 500 -5,2%, Nasdaq -4,75%.

Con il ribasso di ieri i mercati Usa hanno cancellato tutti i guadagni dell’era Trump. Boeing, il titolo peggiore, ha lasciato sul terreno il 26%.

Tutte giù stamattina le Borse dell’Asia. Nikkei di Tokyo -1,5%, Shanghai Composite -2,5%, Hang Seng di Hong Kong -4%. Il Kospi di Seul perde il 7,5%: stanotte il governo della Corea del Sud ha annunciato la creazione di un fondo da impiegare nella stabilizzazione del mercato: lo won della Corea perde il 3,7%.

Il petrolio Brent rimbalza stamane dai minimi degli ultimi 19 anni toccati ieri: stamattina il greggio del Mare del Nord è scambiato a 25,8 dollari il barile. Ieri il West Texas Intermediate ha perso circa il 20%, arrivando a 21 dollari al barile, e il Brent è calato del 10%, a 27 dollari al barile.

Oro in ribasso dello 0,9%, a 1.472 dollari.

ANCHE IN EUROPA CASH IS KING, UN SILURO DA VIENNA

Prima della svolta di stanotte, i mercati europei hanno vissuto una giornata ad alta tensione, condizionata dalla sete di liquidità e dall’allarme per i Btp, ancora una volta l’anello debole della catena dell’euro. Ieri le banche europee si sono approvvigionate quanto più possibile di liquidità in dollari, attingendo per 112 miliardi alla linea speciale da 130 miliardi messa a disposizione dalla Federal Reserve. L’operazione è avvenuta sotto la regia della Banca Centrale Europea: 15,5 miliardi sono andati alle banche inglesi ed il resto alle banche svizzere.

È stata anche una giornata dedicata a correggere gli errori di comunicazione che hanno favorito gli attacchi della speculazione.

Banca d’Italia ha inviato una lettera al New York Times che ieri ha messo in dubbio la tenuta delle banche italiane di fronte ad un attacco speculativo. Via Nazionale ha ribattuto sottolineando i progressi sul fronte degli Npl e del patrimonio. Da maggio 2019, ricorda Banca d’Italia, le banche italiane hanno venduto, al netto, 40 miliardi di euro di titoli di Stato.

Il siluro più insidioso l’ha lanciato il governatore della Banca centrale austriaca, Robert Holzmann, dicendo che “la politica monetaria è ai suoi limiti”: poi ha fatto marcia indietro. L’allargamento dello spread “è così diventato un test di credibilità per la Banca centrale europea”. E la Banca centrale ha colto l’occasione per fare ammenda dopo la gaffe di Christine Lagarde, la quale aveva detto che “non è compito della Bce ridurre gli spread”.

CONSOB E BCE PROTEGGONO BANCA D’ITALIA

Piazza Affari, già protetta dagli acquisti della Bce sui titoli di Stato e dai divieti della Consob alle vendite allo scoperto per tre mesi, è sfuggita ad un nuovo tracollo. L’indice, al termine di un’altra giornata all’insegna della volatilità, ha chiuso con un calo dell’1,27%, a quota 15.120 punti.

Molto più pesante il bilancio degli altri mercati: Francoforte -5,47%; Parigi -5,94%; Madrid -3,14%; Londra -3,97%.

Lo spread, che in tarda mattinata ha sfondato il tetto dei 300 punti per la prima volta dal 2018 (massimo a 326), è rientrato poi a quota 260, per un rendimento del Btp che sale a 2,24, dopo aver sfiorato nel corso della mattinata il 3%.

Si muove la politica monetaria, qualche Paese sta cambiando sul fronte della politica fiscale. Per il ministro delle finanze tedesco, Olaf Scholz, va evitata un’interpretazione eccessivamente rigida delle regole di bilancio europee, con Paesi come l’Italia che devono spendere miliardi a sostegno di un’economia pesantemente colpita dall’epidemia.

L’AUTO CHIUDE I BATTENTI, FCA -11

È andato a picco l’automotive. Fiat Chrysler lascia sul terreno il 10,85%. Dopo lo stop alla produzione in Europa, ieri è stata la volta della fermata, concordata con gli altri produttori, degli impianti in Nord America. Il mercato guarda con una certa apprensione al crollo delle quotazioni e si chiede se possa creare problemi alla fusione con Psa (-3,65%).

Continua la pressione delle vendite anche su Cnh Industrial (-13,13%).

Ma non mancano le note positive: Ferrari +1,07%, Brembo +9,69% (in meno di 4 mesi la capitalizzazione dell’azienda si è quasi dimezzata). Avanza anche Pirelli (+5,8%).

Tra gli industriali vanno a picco Stm, a ruota dei semiconduttori Usa. Morgan Stanley ha ridotto il prezzo obiettivo da 30,5 a 26 euro, confermando la raccomandazione overweight. Leonardo -9,5%.

MA SPICCANO IL VOLO CAMPARI E TIM

La maglia rosa del listino spetta a Campari (+10,66%): i piani di trasferimento della sede in Olanda hanno messo a rischio dai ribassi in Borsa. È stata convocata un’assemblea bis per rivedere i termini dei diritti di recesso.

Un soffio più in basso chiude Tim (+9,94%), al secondo giorno di recupero a tappe forzate. Equita Sim ha confermato la raccomandazione buy, con prezzo obiettivo che passa da 0,64 a 0,5 euro, livello che resta molto al di sopra degli attuali prezzi di Borsa del titolo.

Le tlc sono il settore più vivace a livello europeo; l’indice Eurostoxx recupera l’1,8%.

Seguono le utilities: Snam +5,26% a 3,9 euro, promossa da Banca Akros da accumulate a buy (Target a 4,9 euro) alla vigilia dei conti di oggi. Terna +4%, Enel +2,97%.

ANCORA SOTTO TIRO INTESA, NEXI SOTTO IL PREZZO IP

Negative le banche in balia dello spread. Giù anche i bancari, in balia dello spread. Tra i Big tiene Unicredit (-0,14%), le vendite si concentrano su Intesa (-2,95%, dopo aver accusato un calo superiore al 5%). Chiude a -5,8% Mediobanca, cui Kepler Cheuvreux ha confermato il rating buy, con Tp ridotto a 9 euro da 11,6 euro.

Nel gestito male Azimut (-3,9%). Fineco +1,81%, a 7,52 euro, dopo che Kepler Cheuvreux ha alzato la raccomandazione sul titolo da hold a buy, con prezzo obiettivo che scende da 10,8 a 9,7 euro.

Nexi (-8,4% a 8,8 euro) è scivolata sotto il prezzo del recente collocamento.

Sotto la lente degli analisti Technogym (-1,17% a 5,93 euro), dopo i conti 2019. Kepler Cheuvreux ha ridotto il prezzo obiettivo sul titolo da 9,4 a 5,8 euro, confermando la raccomandazione hold. Prove di rimbalzo nel lusso. Moncler +1,85%, si risolleva Tod’s (+12,9%).

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