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Bce: inflazione continuerà a scendere ma la crescita rallenta, appello a seguire le proposte di Draghi e Letta

Imagoeconomica

Dopo aver superato le aspettative nel terzo trimestre del 2024 con una crescita dello 0,4%, l’economia dell’area euro ha subito “una perdita di slancio”. Lo rivela il Bollettino economico della Banca Centrale Europea (Bce), evidenziando una contrazione nel settore manifatturiero e un rallentamento nei servizi. Le imprese, di fronte alla debole domanda e all’incertezza, stanno riducendo la spesa per investimenti. Anche le esportazioni restano deboli, complicando la competitività di alcuni settori europei.

Nonostante le sfide, la Bce prevede una graduale ripresa nei prossimi anni. “L’aumento dei salari reali e dell’occupazione, sostenuto da mercati del lavoro robusti, dovrebbe stimolare i consumi, che rimangono una delle principali determinanti della ripresa economica,” si legge nel bollettino. Inoltre, il miglioramento delle condizioni di finanziamento, in linea con le aspettative di mercato sui tassi di interesse futuri, contribuirà alla domanda interna.

Fra settembre e dicembre, l’aumento dei rendimenti sui titoli di Stato americani e le elezioni negli Stati Uniti hanno portato a un allargamento dei differenziali fra i rendimenti dei titoli francesi e tedeschi rispetto ai tassi Ois privi di rischio. L’impatto su Grecia, Spagna, Italia e Portogallo è stato limitato grazie a un miglioramento della fiducia sul bilancio pubblico. Per l’Italia, il differenziale tra i rendimenti dei titoli di Stato e il tasso Ois si è ridotto di nove punti base, mentre in Portogallo e Spagna si è ampliato rispettivamente di quattro e sei punti base.

Nel 2024 economia Ue cresce dello 0,7%

Il terzo trimestre del 2024 ha visto l’economia dell’area euro crescere dello 0,4%, trainata da consumi più alti e dall’accumulo di scorte da parte delle imprese. Il quarto trimestre, però, segnala un rallentamento. “Le esportazioni restano deboli e la domanda interna mostra segni di fragilità,” afferma la Bce. Il settore manifatturiero continua a contrarsi, mentre il comparto dei servizi perde slancio.

Le previsioni di crescita per il 2024 si fermano allo 0,7%, con un miglioramento graduale atteso negli anni successivi. “La ripresa è lenta ma presente. L’incremento dei redditi reali e il calo delle condizioni restrittive di finanziamento dovrebbero sostenere la domanda interna nei prossimi anni,” sottolinea il rapporto.

Ue: inflazione complessiva intorno al 2,4%

“Il processo di disinflazione è ben avviato,” afferma la Bce. Le ultime stime prevedono un’inflazione complessiva al 2,4% nel 2024, con un rientro verso il target del 2% entro il 2027. Al netto dei beni alimentari ed energetici, l’inflazione dovrebbe attestarsi al 2,9% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e all’1,9% nel 2026 e 2027.

“La maggior parte delle misure dell’inflazione di fondo suggerisce che l’inflazione si collocherà stabilmente intorno all’obiettivo del 2% a medio termine perseguito dal Consiglio direttivo,” si legge nel bollettino. Però, salari e prezzi continuano ad adeguarsi con ritardo ai precedenti rialzi inflazionistici, mantenendo la pressione sui costi.

Sul taglio dei tassi si deciderà di volta in volta

Il Consiglio direttivo della Bce, nella riunione del 12 dicembre 2024, ha deciso di ridurre i tre tassi di interesse di riferimento di 25 punti base. Una scelta dettata dalla necessità di sostenere l’economia senza compromettere l’obiettivo di stabilità dei prezzi. “Il Consiglio direttivo non intende vincolarsi a un particolare percorso dei tassi,” sottolinea il Bollettino, lasciando aperte le opzioni per le future decisioni di politica monetaria “di volta in volta a ogni riunione” e “alla luce dei dati economici e finanziari più recenti”.

Le condizioni di finanziamento rimangono restrittive, nonostante il calo dei tassi. “Le banche continuano a confrontarsi con rischi significativi, e i passati rialzi dei tassi si stanno ancora trasmettendo al mercato del credito.”

Dare seguito alle proposte di Draghi e Letta

La Bce sottolinea che i rischi per la crescita economica restano orientati al ribasso. Le tensioni geopolitiche, come la guerra in Ucraina e i conflitti in Medio Oriente, continuano a rappresentare una minaccia. Ma l’attenuarsi delle pressioni inflazionistiche e un miglioramento della fiducia potrebbero favorire la ripresa dei consumi e degli investimenti.

“È fondamentale dare prontamente seguito alle proposte di Mario Draghi per una maggiore competitività europea e a quelle di Enrico Letta per il rafforzamento del mercato unico,” afferma la Bce, ribadendo l’appello già lanciato dalla presidente Christine Lagarde. Le politiche strutturali dovrebbero puntare ad accrescere la produttività, la competitività e la resilienza economica dell’area euro.

Il Bollettino conclude con una nota di cautela: “Pur vedendo segnali di stabilizzazione, è essenziale mantenere un approccio prudente per garantire una crescita sostenibile e inclusiva nel lungo termine.”

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