“Le proiezioni macroeconomiche di giugno 2020 formulate per l’area dell’euro dagli esperti dell’Eurosistema indicano una riduzione della crescita a un ritmo senza precedenti nel secondo trimestre di quest’anno prima di un suo successivo ritorno all’espansione nel secondo semestre, grazie al determinante e considerevole sostegno fornito dalle misure di bilancio e di politica monetaria”. Lo scrive la Bce nel tradizionale bollettino economico. Secondo l’Eurotower, i danni saranno ingenti: l’attività economica registrerà un netto ribasso, così come le “prospettive di inflazione” e, nonostante per il secondo semestre dell’anno si preveda un recupero, nello scenario base delle proiezioni sul Pil annuo dell’Eurozona ci si attende un calo in termini reali pari all’8,7% nel 2020 e un suo recupero del 5,2% nel 2021 e del 3,3% nel 2022.
Questi dati, sciorinati uno dietro l’altro confermano che “l’economia dell’area dell’euro sta subendo una contrazione senza precedenti” per effetto della pandemia di coronavirus. A livello globale, nota ancora la Bce, “la pandemia di Covid-19 ha paralizzato l’economia mondiale e le misure adottate dai governi di tutti i paesi per contenere la diffusione del virus hanno determinato il recente brusco calo dell’attività’ economica”.
Dopo le brutte notizie arrivano però le rassicurazioni: “’Nell’attuale contesto economico in rapida evoluzione – scrive la Bce nel suo bollettino – il Consiglio direttivo ribadisce il massimo impegno a intraprendere ogni azione necessaria nell’ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell’area dell’euro nell’attuale fase di estrema difficoltà”. Per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento (soprattutto tra gli ascoltatori tedeschi, la banca guidata da Christine Lagarde specifica che quanto detto “ attiene innanzitutto al ruolo svolto dal Consiglio direttivo nell’assicurare che la politica monetaria sia trasmessa a tutti i settori dell’economia e a tutti i paesi, nel perseguimento del mandato della Bce di preservare la stabilità’ dei prezzi”. Il Consiglio direttivo “resta quindi pronto ad adeguare tutti i propri strumenti, nella maniera che riterrà opportuna, per assicurare che l’inflazione continui ad avvicinarsi stabilmente al livello perseguito, in linea con il suo impegno alla simmetria”.
Nel lungo documento pubblicato oggi, la Bce consegna anche una fotografia della situazione italiana. Il nostro Paese compare infatti nell’elenco delle economie dell’Eurozona in cui “si è registrato un calo dell’attività economica più marcato”. A fare compagnia all’Italia ci sono Francia e Spagna, mentre Germania e Paesi Bassi hanno resistito meglio.
A soffrire sono soprattutto le piccole e medie imprese nostrane, che hanno fatto segnare una riduzione del fatturato “più brusca” rispetto a quella degli altri Paesi. Se le pmi dell’Eurozona hanno registrato una contrazione del fatturato pari a -2%, “la flessione più brusca si è registrata in Italia, seguita da Slovacchia, Grecia e Spagna, mentre in Germania e Francia una percentuale netta molto più esigua di PMI ha indicato un aumento del fatturato” si legge nel Bollettino.
Male anche la redditività. Su questo capitolo le imprese italiane, insieme a quelle greche, spagnole e slovacche “hanno registrato una riduzione degli utili particolarmente forte. A livello settoriale, l’industria sembra essere stata la più colpita dal deterioramento degli utili (-20 per cento, rispetto al precedente -7 per cento), soprattutto in Italia”. Pesante il commercio, con il 37% delle pmi Italiane che ha mostrato un calo degli utili a fronte del 19% segnato dalle Pmi dell’area euro.
Stesso andamento per il trasporto aereo. Se a livello globale la capacità dei voli di linea è scesa del 65%, in Italia, Spagna, Francia e Germania, lo stesso dato ha mostrato un calo di oltre il 90% rispetto allo stesso periodo del 2019.
La Bce rende noto infine che 742 banche europee hanno attinto 1.310 miliardi di euro tramite il Tltro III, ossia le operazioni di rifinanziamento più a lungo termine varate dalla Bce per fronteggiare l’emergenza coronavirus e consentire agli istituti bancari di sostenere l’economia reale.