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Bce e Fed danno sprint alle Borse

Borse europee in deciso rialzo nonostante le diverse incognite che davano sullo scenario internazionale, scosso in queste ore anche dall’emergenza terrorismo in Francia dopo che al massacro al giornale satirico Charlie Hebdo si è aggiunta questa mattina una sparatoria nel sud della città a Malakoff vicino a Porte De Chatillon. 

La stessa Borsa di Parigi riesce infatti a mettere a segno un rialzo del 2,24% e allo stesso tempo il decennale ha toccato un nuovo minimo nell’asta di oggi da 4,85 miliardi di euro di Oat con un tasso di interesse dello 0,79%. Il record precedente risale a novembre quanto il decennale si è portato all’1,18%. 

Francoforte sale dell’1,84%, Londra dell’1,65%, Madrid +2,14%. Sotto i riflettori londinesi Tesco che ha annunciato una serie di misure di ristrutturazione (tra cui la vendita di Tesco Broadband e Blinbox) e la rinuncia a distribuire i dividendi sull’esercizio 2014-15. In questo quadro, anche Milano viaggia in deciso rialzo dall’avvio di seduta accelerando ulteriormente il passo verso le 12 e a metà seduta si porta sopra il 2% (+2,14%).  Lo spread Btp-bund è in discesa a 142 punti base. 

TORNA L’APPETITO PER IL RISCHIO IN ATTESA DI DRAGHI

I mercati sono per ora sintonizzati sul calo dell’euro, sull’attesa per il quantitative easing della Bce e sui segnali arrivati da Wall Street dove l’occupazione del settore privato è cresciuta più delle attese mentre la Fed, nei verbali dell’ultima riunione, ha mostrato prudenza in relazione al futuro aumento dei tassi di interesse che  non sembra in arrivo  prima di aprile. Sul fronte Grexit, il leader di Syriza ha rassicurato i mercati affermando di non volere il crollo della moneta unica, pur ribadendo la volontà di cancellare parte del debito del Paese.

Tutti fattori che permettono un ritorno di appetito per il rischio da parte degli investitori. Complice per ora una stabilizzazione dei prezzi del petrolio: il Wti sale dello 0,86% a 49,02 dollari al barile e il Brent rimane sopra i 50 dollari (51,44) con un rialzo dello 0,57%.

Nel frattempo l’euro è sceso sotto 1,18 per la prima volta  dal 30 dicembre 2005 e a metà mattina scambia a 1,1770sul dollaro.

Dopo il dato sull’entrata in deflazione dell’Eurozona di ieri, oggi l’Ocse ha indicato che a novembre prezzi al consumo hanno registrato un ritmo di crescita tendenziale dell’1,5% dall’1,7% annuo di ottobre. Il tasso di inflazione ha rallentato in tutti i grandi paesi dell’area Ocse con l’eccezione dell’Italia dove è risalita dello 0,2% in novembre

GERMANIA, GLI ORDINI ALL’INDUSTRIA DELUDONO

In Europa sono stati diffusi diversi dati macro economici. Per il secondo mese consecutivo l’indice della Commissione europea che misura la fiducia nell’economia di business e consumatori è rimasto stabile nell’Eurozona a quota 100,7 punti.  Tuttavia, l’indice che misura solo la fiducia del business è sceso a dicembre di 0,13 punti a 0,04 punti: in particolare si è deteriorata l’attesa dei manager sugli stock di prodotti finiti, del portafoglio ordini complessivo, delle aspettative di produzione e in particolare il livello della produzione passata. Sempre oggi sono stati pubblicati i dati su novembre delle vendite al dettaglio della zona euro che sono aumentati dello 0,6% rispetto a ottobre e i prezzi alla produzione industriale che sono calati dello 0,3%. Su base annuale sono calati dell’1,6% e dll’1,8%. Soffre ancora anche la Germania dove gli ordini all’industria in Germania, dato provvisorio, sono calati del 2,4% in novembre su base mensile. Il dato è nettamente peggiore delle attese degli analisti che si attendevano una flessione dello 0,8%.

CADE ANCORA YOOX, OCCHI SU MEDIOLANUM

A Piazza Affari solo due titoli sul Ftse Mib sono in rosso: Yoox -1,54% su cui proseguono le vendite, Wdf -0,19%.
Avanza con slancio Campari: +3,83% dopo che nopmura ha alzato la raccomandazione a buy da neutral. Lo segue a stretto giro Autogrill +3,78%. Bene anche le banche: Mpos +3,13%, Unicredit +3% e Bper +2,9%.
Enel +2,7%. 

Si rafforza anche Mediolanum +1,17% in attesa del cda di Fininvest da cui potrebbero emergere novità sulla questione della quota nelle mani della famiglia Berlusconi. Silvio Berlusconi ieri ha deciso di impugnare il provvedimento di Bankitalia che a ottobre aveva emesso un provvedimento imponendo a Fininvest la vendita delle quote superiori al 9,9% a causa della perdita dei requisiti di onorabilità del suo primo socio, Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva nel 2013 per frode fiscale. M. Fininvest entro il 9 gennaio deve formalizzare le sue decisioni per adeguarsi alle richieste di Banca d’Italia.

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