La Banca centrale europea e la Banca d’Inghilterra lasciano i tassi d’interesse fermi al minimo storico, in entrambi i casi pari allo 0,50%.
Una decisione attesa quella del Consiglio direttivo di Francoforte, dopo il taglio da 0,25 punti percentuali effettuato il mese scorso. Confermato anche il tasso sui depositi custoditi per conto delle banche, che è stato lasciato a zero. In questo caso, invece, i mercati avevano sperato in un ulteriore taglio fino a valori negativi.
Ieri Eurostat ha confermato la dinamica recessiva dell’area euro nel primo trimestre: il Pil è calato dello 0,2% dai tre mesi precedenti. Si tratta comunque di una attenuazione della dinamica di calo rispetto ai dati di fine 2012. Tuttavia i dati sulle vendite del commercio al dettaglio, calate dello 0,5% ad aprile, hanno segnalato un peggioramento della debolezza dei consumi delle famiglie. E le indagini sull’attività delle imprese dei servizi non hanno sortito quella leggera revisione in positivo che in precedenza si era vista sul manifatturiero.
Quanto alla Bank of England, nell’ultima riunione presieduta dal governatore uscente Mervyn King l’istituzione non ha deciso ulteriori aumenti del programma di acquisti di titoli di Stato.