La Banca centrale europea e la Bank of England hanno mantenuto i tassi d’interesse su euro e sterlina ai minimi storici, rispettivamente allo 0,25% e allo 0,5%. Le decisioni sono in linea con le attese degli analisti. Subito dopo la comunicazione da parte dei due board, le principali Borse europee viaggiano tutte in territorio positivo: Piazza Affari +1,1%, Londra +0,3%, Parigi +0,4% e Germania +0,2%.
Il livello attuale del tasso di riferimento per l’Eurozona è in vigore dal novembre 2013, quando l’Eurotower aveva operato un taglio di 25 punti base per arginare l’indebolimento della crescita dei prezzi.
L’obiettivo è ancora lontano, considerando che ad aprile l’inflazione media nell’area valutaria dovrebbe attestarsi allo 0,7%, molto inferiore al target fissato dalla Bce, ovvero poco al di sotto del 2%.
Il quadro è reso ancor più complesso dai cambi valutari: l’euro è appena ritornato sora 1,39 sul dollaro, ai massimi dal 2011. La forza della valuta unica può da un lato frenare la ripresa economica, rendendo meno competitivo l’export, dall’altro deprimere ulteriormente l’inflazione.
Per queste ragioni da mesi circolano ipotesi sulla possibilità di nuovi provvedimenti in arrivo dalla Banca centrale.
