Il Pil dell’Eurozona dovrebbe crescere poco più del previsto, ma l’inflazione si ridurrà ancora. In questo contesto, la Banca centrale europea è pronta a nuovi interventi per aumentare la liquidità, e non intende affatto ritoccare al rialzo i tassi d’interesse. E’ quanto emerge dalla conferenza stampa del presidente della Bce, Mario Draghi, al termine del Consiglio direttivo che oggi ha confermato il tasso di riferimento al minimo storico dello 0,25%, raggiunto il mese scorso.
PIL LEGGERMENTE MIGLIORE DEL PREVISTO NEL 2014: +1,1%
Ora l’Eurotower prevede per il 2014 una crescita del prodotto interno lordo nell’area euro pari all’1,1%, contro il +1% annunciato nelle stime di tre mesi fa. Invariata la proiezione per il 2013, che dovrebbe chiudersi con un Pil in calo dello 0,4%. Gli ultimi dati e indicatori sulla fiducia confermano un tasso di crescita positivo anche nel quarto trimestre di quest’anno e una ripresa graduale, “ma lenta”, nei prossimi mesi.
INFLAZIONE SEMBRE PIU’ BASSA, MA “ANCORATA AI VALORI OBIETTIVO”
Quanto all’inflazione, le ultime previsioni per quest’anno parlano di un +1,4% (da +1,5%), cui seguiranno un +1,1% nel 2014 (da +1,3%) e un +1,3% nel 2015. Tutti questi valori sono inferiori ai target della Bce, ma Draghi ha sottolineato che si tratta comunque di valori “saldamente ancorati ai valori obiettivo sul medio e lungo termine”, ovvero un tasso inferiore ma vicino al +2%.
TASSI BASSI “PER TUTTO IL TEMPO NECESSARIO”
Il numero uno dell’Eurotower ha quindi ribadito che la politica monetaria della Bce resterà accomodante “per tutto il tempo necessario”: è quindi confermata la “forward guidance” dello scorso luglio, secondo la quale “i tassi d’interesse resteranno ai livelli attuali o più bassi per un periodo prolungato di tempo”.
POSSIBILE UN NUOVO LTRO, MA SOLO PER L’ECONOMIA REALE
Inoltre, per quanto riguarda nuovi possibili interventi sul fronte della liquidità, “siamo in grado di compiere ulteriori azioni, e siamo pronti a farlo – ha precisato Draghi –, ma se lanceremo un altro Ltro ci vogliamo assicurare che venga utilizzato per finanziare l’economia reale, e non per fare carry trade”.
GOVERNI, “ATTENZIONE AL DEFICIT, MA ANCHE AGLI EFFETTI DISTORSIVI DELLE TASSE”
Infine, con riferimento alle politiche nazionali dei vari membri dell’Eurozona, il Presidente della Bce ha sottolineato che i governi “non devono fermare gli sforzi in corso per ridurre i deficit”, ma bisogna anche “migliorare i servizi pubblici” e “minimizzare gli effetti distorsivi della tassazione”.